Un morto e cinque feriti: uno in gravi condizioni
Tombolini, l’arrivo in bici al Carrefour, il coltello preso tra gli scaffali per farla finita e la follia: “Li ho accoltellati perché erano felici”
“Ho visto tutte quelle persone felice, che stavano bene e ho provato invidia” perché “pensavo di star male, di essere ammalato”. E’ la spiegazione fornita agli investigatori dal 46enne Andrea Tombolini, l’uomo arrivato giovedì sera 27 ottobre in bicicletta al centro commerciale Milanofiori di Assago, nel Milanese, dove ha poi accoltellato, all’interno del supermercato Carrefour, sei persone, uccidendone una, impossessandosi dell’arma bianca da una confezione presente sugli scaffali. La sua intenzione iniziale era quella di auto infliggersi ferite poi ha visto la felicità delle persone e ha deciso di assalire loro.
Nell’interrogatorio con il pm Paolo Storari della procura di Milano, Tombolini ha provato a motivare il folle gesto che l’ha visto protagonista. In cura per problemi mentali, adesso si trova piantonato all’ospedale San Paolo nel reparto di Psichiatria e nelle prossime ore è attesa la convalida del fermo disposto dalla Procura milanese per omicidio e tentato omicidio plurimo.
Tombolini, nato a Milano e incensurato, vive con i genitori e la sorella. E’ disoccupato e gli inquirenti lo descrivono come una persona sola, con gravi problemi psichici: era depresso ma non è chiaro se fosse in cura presso qualche centro specializzato. Nei giorni precedenti alla tragedia di ieri era stato ricoverato al pronto soccorso dopo essersi colpito violentemente da solo al volto e alla testa.
A perdere la vita nell’assalto al Carrefour durato circa 7 minuti, il dipendente di origine boliviana Luis Fernando Ruggieri, 47 anni, accoltellato più volte mentre stava lavorando alle casse del supermercato. Inutili i tentativi di soccorso (è stato già trovato in arresto cardiaco) e il trasferimento in elisoccorso in ospedale: l’uomo è morto durante il tragitto. Ferito anche un altro dipendente del Carrefour e quattro clienti, tra cui il difensore del Monza Pablo Marì, raggiunto da un fendente alla schiena mentre spingeva il carrello con all’interno il figlioletto e in compagnia della moglie. Marì verrà operato nelle prossime ore e il Monza, sotto choc, ha chiesto attraverso l’amministratore delegato Adriano Galliani il rinvio della prossima gara di campionato contro il Bologna in programma lunedì prossimo.
Tra i feriti, il più grave è un uomo di 81 anni, operato d’urgenza per una ferita al fianco all’ospedale Fatebenefratelli e ora in terapia intensiva. A fermare l’aggressore è stato l’ex calciatore di Napoli, Bologna e Inter, Massimo Tarantino, 51 anni, che è riuscito a disarmarlo prima dell’arrivo dei carabinieri. Quando i militari lo hanno fermato era a terra vicino alle casse, sporco di sangue e urlava “ammazzatemi”.
Dolore e sgomento tra i dipendenti del centro commerciale. A LaPresse, Davide spiega che “non è facile tornare oggi al lavoro”. Davide conosceva la vittima, “siamo una famiglia. Ha provato a fermare l’aggressore ma ha avuto la peggio”. Alice, altra dipendente, racconta che ieri “non si capiva cosa stesse succedendo”. “Le persone fuggivano, c’erano bambini che piangevano, molti mi hanno chiesto di entrare nel negozio dove lavoro per cercare riparo”, sottolinea. “Poi si è diffusa la voce che tra i feriti ci fosse anche il calciatore Pablo Marì – conclude – Non ci sono parole adatte, per nessuno”.
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