“Per problemi tecnici la festa sarà rimandata a data da destinarsi”. E’ la comunicazione rilanciata questa mattina sui profili social del collettivo autorganizzato Mamiani dello storico liceo nel cuore del quartiere Prati, sotto occupazione studentesca. Il party dei liceali, organizzato al locale Cieloterra di via di Portonaccio per domani sera (22 dicembre) e a cui era consentito l’ingresso soltanto ai possessori del green pass, è stato cancellato nell’arco di poche ore.

L’evento, proprio per la sua portata, sarebbe passato in secondo piano. Ma tra gli organizzatori della festa che si occupava della prevendita dei biglietti c’era anche la figlia del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Mentre nella sede della Regione Zingaretti firmava l’ordinanza per le mascherine obbligatorie all’aperto, in vigore dal 23 dicembre, la figlia organizzava un evento nel liceo, in netta distanza dalle direttive e raccomandazioni del governo per contrastare la pandemia di Covid-19 e la diffusione della variante omicron.

La festa è stata cancellata dal collettivo studentesco dopo che è scoppiata la polemica: quando il quotidiano Repubblica ha chiesto chiarimenti alla Regione in merito all’evento, i ragazzi del Collettivo Autorganizzato del Mamiani hanno pubblicato un nuovo post senza però citare il nome della figlia del presidente del Lazio.
Ma lo staff di Zingaretti protegge la liceale. “Lei non sapeva nulla della festa e delle prevendite e ha chiesto subito di essere rimossa dalle indicazioni apparse sui social”.

A spingere per l’annullamento della festa al Mamiani forse è stata anche la notizia di un primo caso di omicron. Un ragazzo, dopo aver partecipato a una festa, è risultato positivo alla nuova variante che sta spaventando il mondo. “Ricostruendo l’albero dei contatti si arriva ad una festa a Roma con almeno quattro amici risultati poi positivi al tampone”, ha spiegato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.

Redazione

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