Saranno state almeno duemila le persone indignate per il pogrom di Amsterdam che si sono riunite ieri sera a Roma, nell’affollato Largo di Torre Argentina. L’Associazione Setteottobre di Stefano Parisi ha portato in piazza – rinnovando il format pannelliano della maratona oratoria – una decina di testimonial che denunciano l’antisemitismo crescente. Incombente, a giudicare dalle cronache. Si pensi che in rete impazza – con duemila like – lo sketch realizzato in questi giorni dal trio comico Bestie, attivi anche al teatro Franco Parenti di Milano. «Per che cosa è stato inventato il forno a microonde? Per gli ebrei nani», dicono i tre autori dal palco. E giù applausi. E risate, a più riprese. «Capolavoro», commenta uno del gruppo, sghignazzando. E certo, di tutto si può ridere, perfino dopo che il sette ottobre 2023 gli assassini di Hamas hanno messo davvero un neonato nel microonde, uccidendolo così davanti ai genitori legati. Si ride della Shoah, si ride degli ebrei uccisi ieri ad Auschwitz e oggi nei kibbutz.

L’antisemitismo “normale”

Capita così, tra una battuta su TikTok e una vignetta su Facebook, tra una stand up comedy teatrale e un coro allo stadio, che l’antisemitismo diventi “normale”, che il veleno si instilli, goccia a goccia, indistinto nell’acqua da bere. Fino a essere assimilato. Tollerato, diventando usuale. E perfino divertente. Di moda. E non molti si scandalizzano per il murales dedicato a Liliana Segre e a Sami Modiano vandalizzato ieri, sempre a Milano. Questo succede come conseguenza diretta quando le manifestazioni Propal diventano l’appuntamento settimanale dei liceali, dove tanti adolescenti sciamano magari solo per conoscersi, per fare gruppo. E cantano allegramente “from the river to the sea, Palestine will be free”. Scambiandosi i cartelli con le foto di Sinwar che qualcuno ha provveduto a stampare a colori e a srotolare fuori dagli zaini.

In piazza contro l’antisemitismo

Con la leggerezza dei 15 anni e la perfidia dei più grandi che a quei cortei si mischiano secondo una studiata regìa. Sabato scorso a Milano e poi in parte a Bologna è tornato in piazza l’appuntamento antisemita della settimana. Festoso, musicato. E ferocemente, violentemente antisemita. O meglio: antisionista, come oggi va di moda definirsi. Di questo hanno parlato ieri, alternandosi dal palco di Largo di Torre Argentina, Flavia Fratello, Noemi Di Segni, Maria Stella Gelmini, Alessio D’Amato, Stefano Parisi, Giulio Terzi, Maria Elena Boschi, Ivan Scalfarotto, Riccardo Pacifici, Piero Fassino, Antonino Monteleone moderati da Francesca Nocerino. «La caccia all’ebreo scatenata ad Amsterdam contro i tifosi dei Maccabi è l’episodio più grave di antisemitismo dal 7 ottobre 2023», ha dichiarato aprendo la manifestazione Stefano Parisi. «Quanto avvenuto – sottolinea – è stato un pogrom senza precedenti in Europa dopo la II guerra mondiale, nella città di Anna Frank trasformata in terra di scorrerie criminali antisemite e islamiste, avvenute nell’assoluta indifferenza delle forze dell’ordine olandesi». Tanti i riferimenti al giornalismo malato a cui capita troppo spesso di assistere: Report, citato da Parisi, viene fischiato. Ma anche Flavia Fratello e Antonino Monteleone stigmatizzano: «Quei colleghi che nei talk show in tv parlano di 40.000 morti secondo il Ministero della Sanità di Gaza, farebbero bene a cambiare mestiere», dicono dal microfono in piazza.

Gli applausi “ai ragazzi di Amsterdam”

In serata perfino il dormiente Pd – nel quale fa sempre eccezione Fassino – si accorge che qualcosa sta sfuggendo di mano. «L’antisemitismo che dilaga in tutta Europa arriva a colpire testimoni della Shoah e, con loro, l’intera memoria dell’abisso dell’Olocausto. Non solo solidarietà a Liliana e Sami, non solo condanna per questa barbarie, ma allarme vero. Quel ‘ mai più ‘ che tante volte abbiamo ascoltato e pronunciato deve vivere più che mai», dichiara il senatore del Pd Walter Verini, in riferimento al singolo episodio della cancellazione del murales. Quanto alla manifestazione antisemita di sabato, invece, i dem faticano a prendere le distanze. Lorenzo Pacini, assessore al municipio 1 di Milano in quota Pd, rivendica la sua partecipazione alle manifestazioni Propal: «Le affermazioni di qualcuno secondo cui a Milano si inneggia ai pogrom sono false e bugiarde». La rete non perdona. E dopo il suo post, ecco i tanti video in cui quei manifestanti plaudono «Ai ragazzi di Amsterdam».

In questo clima l’Associazione Setteottobre chiede ai parlamentari più sensibili di farsi portavoce di una proposta di legge: l’introduzione del reato di antisemitismo come reato universale. «La violenza antisemita subita da cittadini italiani all’estero deve essere perseguita dalla giustizia italiana. La propaganda del terrorismo islamico non ha confini e anche la capacità giudiziaria delle democrazie occidentali non deve avere confini». A conferma, arriva in serata la chiusura dello spazio Schengen da parte della Norvegia: «Gravi minacce su obiettivi ebraici», fa sapere il governo di Oslo. E la famiglia reale olandese emette una nota ufficiale: «Siamo sconvolti per quello che è successo, troveremo tutti i responsabili». Per farlo, ormai, non bisogna affannarsi neanche troppo.


 

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.