Presto sarà dogma
L’orrore del Guterres-pensiero
Antònio Manuel de Olivera Guterres è uno di quelli per cui uno vale uno. Anche quando è difficile separare la carne e stabilire quanta ne basta per farne un bambino. Sarà, dice Gutierrez che sul punto si astiene, ma c’è anche il bambino che muore nel crollo di una casa colpita perché in cantina c’è un deposito di armi. E muore, purtroppo, anche se l’obiettivo di chi ha sganciato il missile era sbagliato. È possibile domandarsi se siano diverse le morti di due bambini di cui a uno scoppia il cuore in petto mentre un mostro lo insegue per farlo a pezzi e l’altro che sventuratamente muore sotto le macerie? Io non avevo ancora tre anni quando sono stato bombardato il 19 luglio del 1943 da aerei che dovevano colpire solo uno scalo ferroviario. Ma mi è andata bene e sono qui che la racconto. Molti bambini morirono ma quei mei coetanei morti a San Lorenzo non sono affatto comparabili con quelli pugnalabili nella culla o presi per essere decapitati o arsi vivi.
Semmai sono dello stesso genere di miei coetanei che se ne andarono in fumo per i camini dei crematori.
Ma siamo realisti: il Guterres-pensiero si sta solidificando e presto sarà dogma, visto che anche il turco Erdogan, membro della Nato dopo due settimane di contorti calcoli su vantaggi e svantaggi, ha promosso Hamas al rango di legittimo movimento patriottico (che i Curdi crepino pure) sicché siamo di fronte a un nuovo panorama: l’intero Oriente non soltanto islamico ma anche russo e cinese, nel 2023 sdogana, purché utili alla guerra globale all’Occidente, sia il genocidio che il sacrificio umano di adulti e infanti. Tutto diventa riconsiderabile: anche Auschwitz strenuamente suggerita come soluzione dal Gran Muftì di Gerusalemme in visita a Hitler.
L’enormità, l’oscenità oltraggiosa, il vilipendio alla pietà per l’innocenza che hanno guidato i boia piombati su Israele senza alcuna provocazione, ma con grande preparazione con mezzi spettacolari come il deltaplano, non erano guerriglieri all’attacco del territorio nemico per colpirne i soldati, gli accampamenti, le baracche e le caserme. Lo sappiamo bene e anche il segretario generale dell’Onu ne è consapevole e sorridente: quegli uomini erano cacciatori di culle, di nonne e di donne, violate e uccise a turno, mostrando destrezza da mattatoio quando squartavano con un coltello da cucina e davanti a figli e mariti anziane e sgomente donne sulla sedia a rotelle. Cosa che ricorda l’intrepido attacco alla nave Achille Lauro da parte del gruppo Forza 17 dell’Olp, quando mise a morte l’ebreo americano Leon Klinghoffer, dalla cui testa uscì tanto sangue da inondare la prua del bianco bastimento quando attraccò a Port Said e noi eravamo lì.
© Riproduzione riservata