L'appello
Appello dell’Onu ai ricchi: “Donate per Idlib, rischio strage”

«Considerate una donazione straordinaria per la drammatica escalation dell’emergenza Siria». È l’appello che l’Agenzia ONU per i Rifugiati (Unhcr) rivolge ai 1700 italiani che hanno un patrimonio superiore a 100 milioni di euro. L’appello vuole accendere i riflettori sulla terribile situazione vissuta da quasi un milione di sfollati siriani, in maggioranza donne e bambini, intrappolati nel conflitto armato in corso nella area di Idlib.
Un’iniziativa che mira soprattutto a generare solidarietà da parte di chi è in grado di contribuire in tempi rapidi con risorse economiche che potranno salvare tante vite umane in questa emergenza che sta oggi toccando uno dei suoi picchi più drammatici. Da tempo i filantropi – spiega l’Agenzia – sono importanti attori in tutte le crisi umanitarie e nei contesti dove l’afflusso di risorse ingenti in tempi brevi mette l’Unhcr in condizione di rispondere a bisogni impellenti su larga scala, facendo la differenza tra la vita e la morte per tanti.
Già stremati da 9 anni di violenze e messi a dura prova da un inverno molto rigido, migliaia di famiglia non hanno più nulla. Alloggi di emergenza, cibo, coperte e medicinali sono le priorità al momento. Molte persone sono traumatizzate e sono costrette a dormire all’aperto, visto che i campi hanno raggiunto la massima capienza. Neonati e bambini piccoli rischiano di non sopravvivere alla rigide temperature.
«In questo momento tutti, indistintamente, ci troviamo a vivere un periodo complicato e di grande preoccupazione per noi stessi, per la salute dei nostri familiari vicini e lontani. Credo siano proprio questi i momenti che ci fanno riscoprire l’importanza della solidarietà e dell’aiuto reciproco. Alla vigilia del nono anniversario del conflitto siriano, migliaia di neonati e bambini siriani rischiano di morire di freddo e di stenti, per questa ragione lanciamo un appello ai cittadini italiani che hanno la possibilità di donare cifre consistenti in tempi rapidi: non possiamo dimenticare i siriani da 9 anni vittime di un conflitto così grave, siamo di fronte a una vera corsa contro il tempo in cui ogni secondo è prezioso per salvare vite umane» commenta Laura Iucci, direttore della raccolta fondi Unhcr Italia.
Lanciato pochi giorni fa, l’appello ha fino ad ora prodotto importanti e concrete risposte. Ma i bisogni restano altissimi, il divario tra esigenze reali e risorse disponibili si sta allargando inarrestabilmente, spingendo i siriani verso un baratro di povertà estrema. Da quando il conflitto è iniziato nel marzo 2011 – fa sapere l’Unhcr – 1 persona su 2 è stata costretta, spesso più di una volta, alla fuga. Oggi, quella siriana è la popolazione rifugiata di dimensioni più vaste su scala mondiale.
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