Napoli per la finale dei Mondiali del Qatar ha tifato Argentina. Non ci sono dubbi, vista la grande festa che sin dal mattino si è svolta nelle piazze e nelle strade del centro storico di Napoli. Tutto nel nome di Diego Armando Maradona, l’ultimo che 36 anni fa sollevò al cielo la coppa dei campioni del mondo con la maglia bianco celeste. Il suo erede è oggi Messi: appena ha stretto tra le mani la coppa è partita una grande ovazione generale, dal Murales di Maradona fino a Piazza Dante, dal Centro storico fino al Centro Direzionale. Poi in via Toledo dove tifosi hanno letteralmente invaso di gioia la via dello shopping.

In città sono arrivati migliaia di argentini, che quasi come un pellegrinaggio laico e ben propiziatorio, hanno deciso di vedere la partita proprio a Napoli, l’altra metà del cuore di Diego. In tantissimi quelli arrivati al suo Murales ai quartieri spagnoli, in lotta per un posto in prima fila al maxi schermo allestito sempre durante questo Mondiale per omaggiare sia Diego che gli argentini. Poi qualcosa è andato storto è il proiettore è stato portato via, sostituito da un televisore reperito immediatamente tra primo e secondo tempo.

Tanta era la folla anche a Piazza Miraglia che qualcuno ha deciso di rinunciare alla visione sullo schermo collettivo e guardare la partita dallo schermo del cellulare o attraverso la radio ma restando lì, tra le magliette dell’argentina che si confondevano con quelle del Napoli e le scritte “Maradona” e “Pibe de Oro” che troneggiava. Nelle chat degli argentini, venuti a Napoli da ogni parte d’Italia, è circolata per tutto il giorno la notizia che a Castel dell’Ovo e allo Stadio Maradona ci sarebbero stati dei maxi schermi. Poi si sono dovuti accontentare di organizzazioni estemporanee o schermi nei dehors dei bar. Ma la festa è stata grande comunque.

È la festa dei napoletani che si sentono calcisticamente argentini, ma anche degli argentini di Napoli che hanno scelto i Quartieri per la festa davanti al grande ritratto di Maradona. Cori per Diego, e per Messi, cori di quello stadio ormai intestato a Diego. E anche centinaia di bandiere, di giovani con la maglia dell’Argentina, con quella del Napoli e anche con quella del Boca Juniors, una delle squadre del Pibe de Oro. La folla in festa dopo i rigori ha invaso una buona parte dei Quartieri Spagnoli, mischiandosi ai turisti che stasera hanno sentito i cori per l’Argentina e per l’ex asso azzurro intonati a tutto volume dalle casse acustiche dei bar. Polizia e carabinieri sono intervenuti per garantire l’ordine pubblico costituendo un senso unico tra i vicoli per consentire l’omaggio al ritratto di Diego e uno svolgimento ordinato della festa che andrà avanti per tutta la sera tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli.

Dopo la festa in piazza Dante al mattino, la gioia è esplosa dopo il rigore decisivo di Montiel che è scoppiata come un tappo, un tappo chiuso nel 1986 per l’ultima volta. E subito è arrivato l’omaggio anche sul presepe napoletano. Gli appassionati di calcio potranno apporre anche la statuina in ceramica di Leo Messi che alza al cielo la Coppa del Mondo conquistata stasera ai rigori contro la Francia: la statuina è stata realizzata dall’artigiano di San Gregorio Armeno Genny Di Virgilio. Il fenomeno di Rosario è rappresentato con la tenuta dell’Albiceleste mentre mostra il trofeo che gli mancava e che ha conquistato stasera con l’Argentina.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.