La sorella della premier: "Paragone con Berlusconi? Pietà"
Arianna Meloni: “Io e Lollo ci siamo lasciati, per lui mi butterei nel Tevere ma l’amore è altra cosa”
“L’amore è un’altra cosa ma per Lollo mi butterei nel Tevere”. Parole di Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni e segretaria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia, al centro nelle ultime settimane di polemiche lanciate dai media e cavalcate dai politici di opposizione sul presunto coinvolgimento in riunioni di governo, con l’oramai famoso editoriale di Alessandro Sallusti che annuncia una quanto mai scontata inchiesta ‘grazie’ al reato evergreen traffico d’influenze.
Arianna Meloni: “Io e Lollo non stiamo più insieme”
In un colloquio con il Foglio, Arianna Meloni, 49 anni, annuncia la fine della relazione ventennale con Francesco Lollobrigida, 52 anni, ministro dell’Agricoltura del governo Meloni. “Sì, è vero, non stiamo più insieme da un po’” ma “per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma. Ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto: uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione. Il nostro progetto politico va avanti, i nostri rapporti personali sono ancora solidi, poi l’amore è un’altra cosa” sottolinea la sorella maggiore della presidente del Consiglio che con Lollobrigida ha due figlie (Vittoria e Rachele).
Arianna Meloni e la fine con Lollo: “Sono affari nostri, stop curiosità morbosa”
Poi taglia corto: “Per ora è così e visto che sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo la finirei qui con la curiosità morbosa”. Per Arianna Meloni in Fratelli d’Italia “tutti danno il massimo e per primi mia sorella e Lollo, le due persone che conosco meglio di tutti. Attaccati spesso con violenza incredibile, e penso proprio a Lollo, che invece sta facendo un lavoro straordinario”.
Arianna Meloni: “Paragone con Berlusconi? Pietà”
Nel corso dell’intervista, Arianna Meloni risponde anche sul paragone tra lei e Berlusconi evocato dalla stessa premier dopo l’editoriale del Il Giornale su una possibile inchiesta a suo carico: “Nessuno – sottolinea – si paragona a un grande statista come Berlusconi. Va bene le accuse di mitomania che traspaiono dal racconto che si fa di me, ma pietà! Ho un senso della misura. La cosa che ha scritto Sallusti prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora. Speriamo di no, certo. E poi figuriamoci, provo a dirlo bene: lungi da me attaccare la magistratura. L’attacco semmai è nei confronti di un certo giornalismo che mi tira in ballo di continuo descrivendomi alle prese da due anni con nomine e trame di potere. Questo mi avvilisce”.
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