L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha rilasciato un’intervista a Newsweek. E ha delineato una terribile minaccia. A causa delle forniture di armi e munizioni all’Ucraina da parte dell’Occidente si potrebbe arrivare a un confronto diretto tra Stati Uniti e Russia. Le armi che l’Occidente consegna alla resistenza ucraina causano “ulteriore spargimento di sangue” per il diplomatico, sono “pericolose e provocatorie” e possono portare “gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto“.
Lo scenario sarebbe catastrofico: si tratterebbe insomma di una Terza Guerra Mondiale o almeno di qualcosa che si avvicinerebbe terribilmente. “Qualsiasi fornitura di armi ed equipaggiamento militare dall’Occidente, effettuata da convogli di trasporto attraverso il territorio dell’Ucraina, è un obiettivo militare legittimo per le nostre Forze Armate”, ha chiarito inoltre Antonov aggiungendo che “l’occupazione dell’Ucraina non è l’obiettivo dell’operazione speciale”.
“La mancanza di volontà del regime di Kiev di fermare il genocidio dei russi” e attuare i suoi obblighi ai sensi dei trattati internazionali hanno portato “all’operazione militare speciale” in corso in Ucraina, ha aggiunto l’ambasciatore. La guerra, secondo il funzionario, affonda le proprie radici negli eventi del 2014, quando la rivoluzione di Euromaidan spodestò le forze governative filorusse e portò al potere un’amministrazione filoccidentale che cercava legami più stretti con la Nato e l’Unione europea, ha commentato l’ambasciatore. “Il desiderio degli Stati membri della Nato di utilizzare il territorio di uno Stato vicino per stabilire un punto d’appoggio nella lotta contro la Russia è inoltre ovvio”.
Già ieri Sergey Karaganov, ex consigliere presidenziale e stretto consulente di Putin in politica estera, aveva dichiarato a Il Corriere della Sera che “purtroppo diventa sempre più probabile” un’escalation con l’Occidente. Gli americani e i loro partner Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, degli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione”.
L’Occidente finora ha mandato armi all’Ucraina per difendersi dall'”operazione speciale” di “smilitarizzazione” e “denazificazione” di Putin ma ha per esempio rifiutato di imporre una No Fly Zone come richiesto ripetutamente da Kiev – e infatti non se parla praticamente più – in quanto avrebbe significato andare a un confronto diretto con la Russia.