Kiev: "Minsk è ostaggio militare di Mosca"
Armi nucleari tattiche in Bielorussia, la benzina sul fuoco di Putin: “Nato globale come Asse della Germania Nazista”
Situazione di stallo sia sul campo che in diplomazia nella guerra in Ucraina. A dettare il passo sono le dichiarazioni, intimidazioni più o meno velate che volano da una parte all’altra del mondo, da una potenza all’altra. A tenere banco da ieri sono le dichiarazioni del Presidente russo Vladimir Putin che ieri ha annunciato il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Annuncio arrivato lo stesso giorno in cui Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca hanno firmato una lettera d’intenti per creare una difesa aerea nordica unificata volta a contrastare la crescente minaccia della Russia. La reazione di Kiev: “Minsk ostaggio nucleare della Russia”.
“Il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Mosca e Minsk hanno convenuto che avrebbero dispiegato lì armi nucleari tattiche”, aveva dichiarato ieri Putin in un’intervista a Rossiya-24 riportata da Interfax e Tass. “Non stiamo trasferendo le nostre armi nucleari tattiche in Bielorussia, ma le dispiegheremo e addestreremo i militari, come gli Stati Uniti in Europa. Dieci aerei sono pronti per l’uso di armi tattiche e dal 3 aprile inizieremo ad addestrare gli equipaggi. La Russia ha già consegnato alla Bielorussia il sistema missilistico Iskander, in grado di trasportare armi nucleari”. Putin aveva anche annunciato l’intenzione di produrre e modernizzare 1.600 carri armati.
All’annuncio di Putin ha replicato Oleksiy Danilov, il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina. “Il Cremlino ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare”, ha dichiarato. “Un passo verso la destabilizzazione interna del paese”. Soltanto ieri, innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia scattata ormai oltre un anno fa, i Paesi scandinavi avevano annunciato l’intenzione di integrate le forze aeree. L’obiettivo è quello di poter operare in modo congiunto, sulla base delle modalità operative già note nell’ambito della Nato, come ha detto alla Reuters il comandante delle forze aeree danesi, il maggiore generale Jan Dam.
“L’idea di creare una ‘Nato globale’ con la partecipazione dei Paesi dell’Asia-Pacifico ricorda l’alleanza militare delle potenze dell’Asse ai tempi della seconda guerra mondiale”, ha dichiarato anche affermato il presidente russo nell’intervista trasmessa dal canale televisivo Rossiya-24. “Cosa stanno facendo gli Stati Uniti? Stanno creando sempre più alleanze. E questo dà motivo agli analisti occidentali, agli analisti politici occidentali di dire solo che l’Occidente sta costruendo nuovi ‘assi’. Sono gli analisti occidentali, non noi, a dire che l’Occidente sta iniziando a costruire un nuovo asse simile a quello creato negli anni ’30 dal regime nazista in Germania, quello fascista in Italia e il Giappone militarista“. Putin ha voluto espressamente precisare che la cooperazione tra Russia e Cina non è un’alleanza militare.
Le forze russe sono sempre all’attacco nella regione di Donetsk. Le forze ucraine hanno comunicato di aver respinto più di 85 attacchi russi nelle ultime 24 ore. A Bakhmut la situazione è stabile nonostante i combattimenti stiano continuando. Cinque civili sono morti e 25 sono rimasti feriti negli attacchi di ieri secondo l’aggiornamento del centro media del ministero della Difesa di Kiev. Secondo il rapporto, la Russia ha attaccato un totale di 132 insediamenti utilizzando mortai, carri armati, artiglieria, missili S-300, droni e aviazione tattica. Nel complesso sono state colpite 63 infrastrutture. Secondo un sondaggio oltre un terzo degli ucraini ha un familiare o un conoscente morto o ferito a causa della guerra, mentre il 28% conosce qualcuno fuggito all’estero. L’esercito ucraino ha dichiarato che sono 170.550 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio della guerra. Sull’Ucraina è tornato anche Papa Francesco con un nuovo appello per la pace. “Solo la conversione dei cuori può aprire la strada che conduce alla pace. Continuiamo a pregare per il martoriato popolo ucraino”.
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