Era già stato radiato dall’Ordine
Arrestato Roberto Petrella, medico no Vax delle ‘cure alternative’: paziente muore dopo terapia con “intrugli di funghi”
Ha prescritto cure ‘alternative’ ad un paziente affetto da gravi patologie pregresse, provocandone la morte. È questa l’accusa che ha portato all’arresto, eseguito questa mattina dalla polizia di Catanzaro, di un medico ginecologo di Teramo, fermato dalle forze dell’ordine in applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il medico, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione da parte dell’Ordine dei Medici di Teramo, è Roberto Petrella, personaggio già noto anche sul web per le sue posizioni contrarie al vaccino anti Covid-19.
Inchiesta, quella della Digos che portato all’arresto di Petrella, avviata dalle intercettazioni dell’utenza del medico nell’ambito di un altro procedimento instaurato a suo carico presso la Procura di Catanzaro.
L’ipotesi accusatoria è che il ginecologo, 75 anni, non abbia effettuato una corretta diagnosi e non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata), poi deceduto per un infarto del miocardio, e lo abbia ‘curato’ con pratiche non riconosciute dalla scienza medica, procrastinando il ricovero ospedaliero ed impedendo l’attivazione di terapie salvavita idonee. In particolare Petrella avrebbe consigliato all’uomo, seguito solo telefonicamente, una terapia a base di vitamine e “intrugli a base di funghi”.
La vittima, un cittadino campano di 53 anni, era diventato ‘paziente’ di Petrella dopo aver visto alcuni suoi video postati sui social. Secondo quanto riporta l’Ansa, la moglie del 53enne aveva chiamato il medico il giorno prima del decesso: Petrella le avrebbe sconsigliato di portarlo in ospedale suggerendole nuovamente una cura alternativa.
Le esigenze cautelari poste alla base del provvedimento coercitivo sono state desunte dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro dalla non occasionalità della condotta del sanitario, che ha sollecitato cure alternative alla medicina ‘ordinaria’, prive di validità scientifica, anche in relazione ad una paziente affetta da Covid-19, dando esecuzione ai numerosi proclami antiscientifici diffusi sul suo profilo Facebook, con ampio seguito
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