Le dimissioni dalla presidenza della Sampdoria
Arresto show per Massimo Ferrero, ma l’inchiesta è vecchia di 10 anni: “Trattato peggio di Riina”
«L’hanno trattato peggio di Totò Riina». Con queste parole l’avvocato Pina Tenga sintetizza la notizia del giorno, aggiungendo di aver presentato apposita istanza affinché il suo assistito venga trasferito dal carcere di San Vittore a Roma per poter assistere alla perquisizione disposta dai magistrati di Cosenza. Il suo assistito si chiama Massimo Ferrero ed era fino a poche ore fa il presidente della Sampdoria, società che non c’entra nulla con la vicenda dell’arresto dal punto di vista tecnico-giudiziario ma che in realtà spiega tante cose. Ferrero è accusato in sostanza di bancarotta fraudolenta, un reato di tipo documentale in relazione al fallimento di società dei settori turistico e cinematografico avvenuto anni fa.
Stiamo parlando di un’inchiesta alla vigilia della chiusura e di un arresto di carattere mediatico: da cinema, tanto per restare in tema alle manette scattate ai polsi di uno dei personaggi del pianeta calcio dalla battuta sempre pronta. Ferrero è finito in carcere mentre la figlia Vanessa, sospettata di aver sottratto tra il 2011 e il 2012 una somma di 740 mila euro dalle casse societarie, è agli arresti domiciliari insieme alla nipote dell’imprenditore, all’autista e ad altre due persone. Gli indagati sono in tutto nove per fatti che risalgono in pratica a una decina di anni fa. Una delle società coinvolte, la “Ellemme group srl”, secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200 mila euro che diverse aziende del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, «rinunciando così a incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi corrispettivi».
La mossa, si legge nelle carte dell’accusa, «cagionava il dissesto della società Ellemme Group srl». Tre sono i capi di imputazione che ricostruiscono la vicenda. L’amministratore unico della “Ellemme srl” risulta essere Vanessa Ferrero ma il presidente della Sampdoria, sostiene la Procura, sarebbe l’amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero risulta essere stato nel corso degli anni amministratore unico della “Global Media srl”, presidente del Cda di “Mediasport spa” e amministratore unico di “Mediasport Cinema srl”, mentre la figlia risulta essere stata anche amministratore unico della “Ferrero Cinema srl”. La “Ellemme” si sarebbe accollata un debito di 806 mila euro che altre società del gruppo avevano verso Rai Cinema. In un altro capo di imputazione per “Ellemme” il debito risulta di 209 mila euro.
L’avvocato Luca Ponti aggiunge che l’arresto stupisce e che Ferrero era ed è a disposizione per chiarire i fatti dopo aver già avviato alcune transazioni accantonando delle somme a favore delle procedure al fine di coprire il fabbisogno.
Massimo Ferrero si è dimesso da presidente della Sampdoria calcio «per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera e in particolare isolare ogni pretestuosa speculazione di incidenza rispetto alla Sampdoria e al mondo del calcio». Questo dice il comunicato della Samp, preannunciando in pratica un obiettivo impossibile da raggiungere. Il presidente del Coni Giovanni Malagò afferma di non poter commentare la vicenda. «Che volete che dica?», taglia corto con i cronisti. “Se so bevuti er viperetta” titola con la consueta efficacia Dagospia.
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