Il caso
Asl offre a specializzandi contratto con paga da primario, loro rifiutano: “Pochi soldi, tanto ci assumono comunque”
“Il trattamento economico riconosciuto è inferiore alla loro aspettativa, che è quella di essere pagati per ogni singola ora di lavoro”. Così in una nota ufficiale il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Napoli, Ciro Verdoliva, fa sapere della decisione di quattro specializzandi di Anestesia e Rianimazione di rifiutare il loro reclutamento in questo momento di emergenza nazionale e sanitaria. La situazione coronavirus in Italia infatti desta ogni giorno sempre più preoccupazione. In particolar modo negli ospedali la criticità del momento sta richiedendo sforzi notevoli agli operatori sanitari che ogni giorno si dividono orari estenuanti e storie drammatiche. Per questo anche il governo è corso ai ripari chiamando in trincea 300 medici volontari, istituendo così una task force di intervento rapido contro il covid-19. L’iniziativa è stata definitiva come una ‘chiamata alle armi’, solo che a differenza delle guerre qui a dover essere arruolati sono medici. I sanitari che prenderanno parte alla squadra creata dal governo riceveranno il rimborso delle spese di viaggio, una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata e un alloggio messo a disposizione dalla Regione in cui andranno a prestare servizio. La task force sarà immediatamente impiegata nelle province lombarde, le più colpite al momento.
IL CASO – Anche la Campania non sta vivendo un bel momento in quanto, come già descritto dal governatore della Regione Vincenzo De Luca, gli operatori sanitari sono in minoranza rispetto all’emergenza che si sta fronteggiando esponendosi ad un grosso rischio di contagio. Nel nostro Paese finora sono 20 i medici morti per coronavirus e una ‘chiamata alle armi’ era doverosa. Per questo lo scorso 19 marzo con una nota l’Asl ha proposto formalizzazione dell’assunzione immediata con decorrenza dal giorno 21 marzo “garantendo un contratto di lavoro autonomo di durata semestrale con compenso pari alla differenza tra quanto percepito per l’attività di Specializzazione e il trattamento economico fondamentale previsto dall’attuale contratto collettivo di lavoro dell’Area Sanità per Dirigente Medico di analogo profilo”. Soltanto quattro specializzandi su cinque hanno raccolto la sfida per poi rifiutare dinanzi alla proposta economica esposta nel contratto. Questo comportamento non è stato particolarmente apprezzato dal direttore Verdoliva che ha inviato una comunicazione al veleno dell’Asl Napoli 1 Centro al presidente della Regione De Luca e al Prefetto di Napoli Marco Valentini.
“Sono molto amareggiato e dispiaciuto che in un momento difficile per il nostro Paese tali lavoratori – che rappresentano con la loro professionalità una categoria indispensabile a vincere la “guerra” contro il Covid-19 anziché “correre alle armi” pongono una questione economica “al rialzo” rispetto all’offerta adeguata a quanto percepiscono i dirigenti anestesisti già in servizio da anni”. I quattro specializzandi, infatti, hanno respinto l’offerta affermando che “tanto a noi ci assumono le altre regioni e ci pagano quanto vogliamo”. Per quanto ogni scelta sia assolutamente personale, Ciro Verdoliva ha voluto concludere il comunicato rivolgendosi al Presidente e al Prefetto con una nota alquanto piccata: “Rimetto a voi ogni valutazione conseguenziale, oltre alla commiserazione per tale vile e vergognoso comportamento di tali “professionisti” che dovrebbero rappresentare il futuro del nostro Paese”.
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