Scontri e tensioni, tra Belfast e Londonderry, in Irlanda del Nord. In occasione dei 25 anni dagli Accordi del Venerdì Santo e della visita del Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. Nessun ferito ma le immagini degli scontri con lanci di molotov verso la polizia e del corteo non autorizzato di repubblicani dissidenti in tenuta paramilitare hanno fatto il giro del mondo. A oltre due decenni dalla firma che mise fine ai “Troubles” le tensioni restano alte soprattutto nelle aree più povere dell’Irlanda del Nord, dove sono ancora attivi gruppi paramilitari.

Per “Troubles” si intende il periodo di violenze, durato oltre trent’anni tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, tra indipendentisti e unionisti nordirlandesi. Gli unionisti erano in maggioranza protestanti e favorevoli alla permanenza dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito. Gli indipendentisti erano repubblicani, cattolici, a favore di un’unione con l’Irlanda. Il Paese era a maggioranza protestante, oggi è a maggioranza cattolico. Le tensioni erano scoppiate a fine anni Sessanta proprio a causa degli attriti tra protestanti e cattolici. Gli schieramenti erano entrambi spalleggiati da formazioni paramilitari, l’Irish Republican Army (IRA) vicina ai repubblicani del Sinn Féin, e l’Uster Defence Association (UDA), legata agli unionisti dell’Ulster Unionist Party (UPP).

Furono circa 3.600 i morti nei Troubles, quasi 2.000 civili. Londra mandò l’esercito e sospese l’autogoverno dell’Irlanda del Nord. Il 30 gennaio 1972 14 persone furono uccise dai soldati britannici durante una manifestazione pacifica. Quella strage passò alla storia come il Bloody Sunday. I tentativi di negoziato cominciarono ad avere un qualche tipo di risultato quando nel 1994 l’IRA dichiarò il cessate il fuoco e aprì a una soluzione politica al conflitto. Il 10 aprile del 1998 il capo del governo britannico Tony Blair e quello del governo irlandese Bertie Ahern hanno firmato gli Accordi del Venerdì Santo.

I negoziati erano andati avanti per circa due anni. “Sono felice di annunciare che i due governi e i partiti politici dell’Irlanda del Nord hanno raggiunto un accordo”, annunciò alle 17:30 del 10 aprile il mediatore ed ex senatore statunitense George Mitchell. Gli accordi furono confermati con due referendum in Irlanda e in Irlanda del Nord ed entrarono in vigore nel dicembre del 1998. Per la prima volta l’Irlanda riconobbe che l’Irlanda del Nord appartenesse al Regno Unito e il governo britannico cancellò l’atto del 1920 che aveva creato l’Irlanda del Nord e che avanzava pretese di sovranità su tutta l’isola. Gli accordi prevedevano anche un complesso sistema di divisione dei poteri nell’Assemblea dell’Ulster.

Gli attacchi e gli episodi di violenza non sono mai scomparsi del tutto. L’ultimo lo scorso febbraio quando il New IRA ha tentato l’omicidio dell’ispettore capo di polizia John Caldwell a colpi di pistola. L’MI5, l’agenzia di intelligence del Regno Unito, ha innalzato da allora il livello di minaccia terroristica interna da “sostanziale” a “grave”. A peggiorare i rapporti tra le parti è stato anche l’accordo sulla Brexit. I gruppi paramilitari che spalleggiavano i partiti gestiscono lo spaccio di droga, le estorsioni e altre attività criminali più che quelle politiche. Il sorpasso dei cattolici sui protestanti è stato registrato nel 2021, 45,7% a 43,48%. Biden è atteso proprio per il ruolo di mediatore che gli Stati Uniti assunsero negli accordi. Il Presidente USA farà tappa anche a Ballina, da dove uno dei suoi bisnonni partì per l’altra parte del mondo nel 1850. La sicurezza è stata rafforzata.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.