Nella scorsa notte a perdere la vita sono stati un uomo di 35 anni e suo figlio di quattro, entrambi vittime di un attacco missilistico russo che ha colpito un sobborgo di Kiev, mentre altre esplosioni sono state registrate nell’area centrale della capitale ucraina. A est della città, tre persone sono rimaste ferite (si tratta di un 45enne, una donna di 53 anni e un ragazzo di 12 anni) dai frammenti del missile caduto su alcuni edifici residenziali a Browary, ma i pensieri della capitale sono tutti rivolti nella regione del Kursk, dove è in corso l’operazione più importante mai compiuta nel territorio russo dal 24 febbraio 2022. Un blitz portato avanti da pochi giorni e che potrebbe risultare decisivo nello sviluppo del conflitto.

Kursk, il centro del conflitto

Per la prima volta ieri Zelensky ha attribuito in modo esplicito al suo esercito l’incursione da giorni in corso nella regione russa di Kursk, dove migliaia di truppe stanno partecipando al raid. “L’obiettivo è quello di indebolire la posizione del nemico e destabilizzare la Russia che non è in grado di proteggere il proprio confine”, ha dichiarato un anonimo funzionario della sicurezza ucraina all’agenzia di stampa Afp, dove si contano 13 feriti, due dei quali gravi, dopo che un missile ucraino ha colpito un edificio residenziale, al confine nella parte sud-occidentale del paese.

Oggi invece un bombardamento ucraino su Kursk ha causato il ferimento di 69 persone tra cui otto bambini, secondo quanto riportato il ministro russo della Salute russo Mikhail Murashko. Intanto, mentre Mosca cerca di fermare quest’offensiva ucraina, più di 76.000 persone sono già state evacuate dall’area e un regime “antiterrorismo” è stato imposto in tre regioni di confine.

A poco è valso, nella notte l’abbattimento da parte della difesa russa di 35 droni e quattro missili ucraini in cinque regioni del Paese, così come confermato dal ministero della Difesa di Mosca, sia nella regione di Kursk, che in quella di Voronezh. Il bilancio di Mosca è un  bagno  di sangue: in totale le forze armate ucraine avrebbero ucciso o ferito 1.220 soldati russi nelle ultime 24 ore.

Russia accusa l’Ucraina del mancato rispetto dei diritti umanitari

Tensione anche sulle responsabilità dell’attacco: La commissaria per i diritti umani nella Federazione russa, Tatyana Moskalkova, ha fatto appello all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo una condanna del “terrorismo ucraino” in relazione all’offensiva lanciata da Kiev nel Kursk. “Migliaia di civili sono rimasti feriti, per questo ho inviato un appello all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo la condanni del terrorismo ucraino e l’adozione di misure per prevenire violazioni dei diritti umani”, ha scritto Moskalkova sul suo canale Telegram. Per ora è arrivata solo la risposta dell’Ucraina: “Stiamo rispettando rigorosamente il diritto umanitario internazionale” durante la sua incursione in territorio russo iniziata questa settimana” ha detto all’agenzia di stampa Afp un alto funzionario della sicurezza ucraina che ha voluto mantenere l’anonimato. “È molto importante che l’Ucraina non violi alcuna convenzione, rispettiamo rigorosamente il diritto umanitario: non giustiziamo i prigionieri, non violentiamo le donne, non saccheggiamo”, ha affermato il funzionario.

Redazione

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