Verso le elezioni Europee
Assemblea Italia Viva a Napoli, l’alternativa è Riformista: Renew Europe argine ai populismi di destra e sinistra
Grande attesa per l’assemblea nazionale di Italia Viva che si tiene sabato a Napoli, al centro congressi della Stazione Marittima. Si tratta del primo appuntamento dopo le difficoltà del Terzo Polo alle regionali e le tensioni che hanno portato alla fine della Federazione unitaria guidata da Carlo Calenda. Gli oltre cinquecento delegati ascolteranno la relazione introduttiva di Matteo Renzi.
Nel suo intervento – che si annuncia non breve, come tutti i discorsi dell’ex premier in Assemblea Nazionale – Renzi dovrebbe toccare sia i temi internazionali che quelli organizzativi del partito. Il Presidente di IV sta continuando la propria attività internazionale a pieno ritmo. Negli ultimi mesi è stato negli Stati Uniti, in Cina, in Medio Oriente, in molti paesi europei – più volte in Germania – ed ha recentemente partecipato al matrimonio reale dell’erede al principe giordano, unico italiano.
«L’intervento di Renzi sarà molto centrato sulla necessità di insistere su Renew Europe come argine ai populismi di destra e di sinistra», dice Francesco Bonifazi, tesoriere del partito e organizzatore dell’evento napoletano. «Dire no alla lista unitaria significa far prevalere il provincialismo delle polemiche di cortile contro la necessità di una vera campagna politica europea», aggiunge.
La linea di IV sembra chiara: il mondo fuori richiede una maggioranza in cui i liberal-democratici e i riformisti siano decisivi nelle istituzioni europee. Rischiare una guerra fratricida in Italia senza una ragione politica ma per banali motivazioni personalistiche sarebbe imperdonabile. E su questo l’asse tra Italia Viva, Più Europa e i pontieri che in Azione lavorano per la lista unitaria sembra in questo momento essere molto forte. Nessuno crede alla possibilità di una crisi di Governo del gabinetto Meloni ma tutti sono consapevoli che in caso di difficoltà parlamentari il Terzo Polo potrebbe giocare un ruolo più forte se il dato delle Europee sarà in linea o meglio superiore a quello delle politiche 2022, che è arrivato a sfiorare l’8%. E seguendo i soli sondaggi – come sempre poco attendibili – già adesso la somma di Azione, Italia Viva, Più Europa va oltre quella cifra. Lo spazio politico insomma c’è.
Accanto alla politica, l’organizzazione. Italia Viva ha ormai quasi quattro anni di vita e si accinge a vivere il primo vero momento congressuale. Sarà un congresso dal basso, ci ribadisce il gruppo dirigente.
È dunque immaginabile che prima della fine dell’anno si tengano i congressi dove conteranno le tessere e le idee, non più le decisioni del Presidente. «È un piccolo passo in avanti per rendere questo partito – personale come tanti altri – un partito democratico» – spiega ancora Bonifazi – «ma è per noi molto importante perché fa giustizia di tante polemiche di queste settimane. Chi vuole conquistare la leadership dentro Italia Viva si affidi alle sue idee e ai suoi voti, non alla cooptazione da parte del capo».
Per arrivare al congresso sarà istituita la commissione congressuale, paritetica tra donne e uomini come tutte le strutture di Italia Viva, che scriverà le regole da approvarsi a settembre. Il disegno dell’ex segretario PD è quello di coinvolgere nel modo più ampio tutti i soggetti interessati a dare una mano scrivendo le regole in modo trasparente e approvandole entro qualche settimana insieme alle necessarie modifiche statutarie.
Alla luce del fallimento della federazione con Calenda, Italia Viva dovrà darsi dunque una propria struttura, autonoma e democratica, capace di arrivare alle elezioni 2024 per le quali inizia oggi il conto alla rovescia. Manca solo un anno e gli organizzatori hanno titolato l’assemblea,non a caso, “365 all’alba. L’alternativa è riformista”.
I due appuntamenti annuali più sentiti dal partito di Renzi, l’altro è la scuola di formazione dei giovani “Meritare l’Europa”.
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