La custodia cautelare in carcere di Antonino Ardizzone
Assessore arrestato per concorso in omicidio: “Fece da tramite con il cartello per reperire il killer”

L’assessore con deleghe allo Sport e al Turismo del Comune di Palagonia, in provincia di Catania, è stato arrestato: per concorso in omicidio aggravato. Si chiama Antonino Ardizzone, tratto in carcere dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale etneo su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania. I Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione all’ordinanza.
L’omicidio al centro dell’indagine è quello di Francesco Calcagno, ucciso a colpi di pistola nel podere di sua proprietà in Contrada Nunziata a Palagonia. Il delitto è stato inquadrato dalle indagini in una vicenda di vendetta e di criminalità organizzata. I carabinieri sottolineano il ruolo del gruppo della “Stidda” agrigentina.
Antonino, classe 1976, era assessore dal luglio del 2020, con deleghe allo Sport e al Turismo al Comune di Palagonia. Le indagini nei suoi confronti sono state avviate lo scorso dicembre e “seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti – fanno sapere dalla Procura – hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’odierno indagato”.
Due i moventi dell’azione criminale sotto la lente delle indagini: la ritorsione, per l’omicidio del Consigliere Comunale Marco Leonardo; l’affermazione, ovvero un atto per comunicare “la presenza anche sul territorio di Palagonia di un gruppo mafioso vicino alla ‘Stidda’, tradizionalmente operante nell’agrigentino”. Leonardo venne ucciso a colpi di pistola il 5 ottobre 2016, in un bar nel comune di circa 16mila abitanti nella città metropolitana di Catania, al termine di una lite e “verosimilmente per motivi economici”. Era anche lui armato. Calcagno si costituì e confessò l’omicidio sostenendo di aver agito per legittima difesa.
Secondo le indagini Ardizzone, su richiesta del mandante, “si sarebbe adoperato, con l’aiuto di esponenti di rilievo del citato sodalizio mafioso – dallo stesso conosciuti come tali – per la ricerca e il reperimento del killer che avrebbe dovuto eseguire materialmente l’omicidio del Calcagno”. Il mandante sarebbe da individuarsi in soggetti vicini a Marco Leonardo.
L’esecutore dell’omicidio, Luigi Cassaro, 54 anni, venne arrestato nei primi giorni del settembre 2017. È stato condannato in via definitiva a 30 anni. Cinque i colpi di pistola esplosi nel fondo agricolo che non lasciarono scampo alla vittima. Per catturarlo fu autorizzata la diffusione di un video in cui si vedeva l’uomo armato inseguire la vittima e fuggire. Le indagini continueranno al fine di individuare altri presunti partecipanti al cruento omicidio.
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