La riflessione
Astensionismo e bipolarismo, l’elettorato italiano ha bisogno di una nuova strada: ma il futuro di Italia Viva si deve discutere nei territori
“Dove c’è volontà, c’è una strada”, dice un famoso proverbio inglese. Un proverbio che sembra scritto apposta per lo scenario politico italiano, dove la volontà di molti cittadini non trova ancora una strada percorribile negli schieramenti politici attuali. Gli ultimi dati elettorali rivelano due realtà. La prima riguarda l’astensionismo: il paese ha smesso di credere nel potere del voto. Sempre più italiani scelgono di non recarsi alle urne, in parte perché indifferenti, in parte perché non si riconoscono nelle visioni politiche dei poli politici dominanti. Il bipolarismo, che torna di moda oggi dopo qualche anno di villeggiatura, è in realtà il prodotto di una disillusione profonda, alimentata dalla mancanza di proposte serie e concrete e dalla sensazione che il centrosinistra e il centrodestra siano bloccati in una sterile battaglia ideologica.
Eppure la strada di Italia Viva sembra già tracciata: arrendiamoci al bipolarismo, insomma. E poco importa se questo significa ignorare tutta la storia politica recente. La seconda. Non è l’assenza di uno spazio politico al centro che frena la partecipazione, ma l’assenza di una forza capace di occuparlo con credibilità e visione, tanto che i partiti che hanno provato a rappresentare quell’elettorato sono stati tutti bocciati dagli elettori. “Dividetevi e perderete”, sembrano aver detto, come già i romani avevano capito. Gli elettori del centro liberale, democratico e popolare sono pronti, ma manca un partito che li rappresenti davvero, capace di incidere con decisione nelle scelte del paese.
Suggerirei quindi una strada diversa, per dare una casa a chi, a questo bipolarismo, non vuole arrendersi. E certo è che il futuro di Italia Viva non può essere discusso a colpi di post sui social, di newsletter e di articoli di giornale. Né può essere relegato a decisioni di vertice. Fin dalla sua nascita, Italia Viva ha aspirato a essere una forza di cambiamento e se tale vuole rimanere il dibattito sul suo futuro va condotto nei territori, con la base, in modo autentico e trasparente. È nei territori che è stata fatta la campagna elettorale. È nei territori che sono stati coinvolti la società civile e gli amministratori locali. È nei territori che le persone senza incarichi elettivi ci hanno messo la faccia e la passione.
Questo confronto non è solo una questione interna a Italia Viva, ma una sfida per il futuro dell’intero paese. Resistere al bipolarismo non significa solo rifiutare l’attuale dicotomia politica, ma costruire un’alternativa credibile che possa restituire fiducia agli elettori delusi. È una sfida che richiede impegno, visione e la capacità di andare oltre le logiche di tifoseria, puntando su proposte concrete e inclusive. Credo insomma che Italia Viva e le altre forze di area avrebbero il dovere di rispondere all’appello dell’elettorato, proponendosi come il cambiamento di cui l’Italia ha disperatamente bisogno. L’Italia ha bisogno di una nuova strada, e quella strada può iniziare proprio da qui.
© Riproduzione riservata