Quella sui vaccini sembra essere diventata una vera e propria guerra. Dopo due incontri molto tesi tra Unione Europea e Astrazeneca dagli esiti inconcludenti, oggi l’azienda ha rifiutato un nuovo meeting con il comitato direttivo dell’Unione, previsto per le 18:30 di oggi. Il punto nodale sono gli accordi presi e per l’Ue non rispettati nelle consegne da parte di AstraZeneca. Bruxelles chiede lo svincolo dalla clausola di segretezza per poter pubblicare il contratto e costringere l’azienda a rispettare i patti.

Pascal Serot è stato lapidario nei giorni scorsi in un’intervista a Repubblica: “Non c’è alcun obbligo verso l’Unione europea. Nel nostro contratto c’è scritto chiaramente: ‘best effort’, ossia ‘faremo del nostro meglio’. Abbiamo deciso di utilizzare questa formula nel contratto perché all’epoca l’Ue voleva avere la stessa capacità produttiva del Regno Unito, nonostante il contratto sia stato firmato tre mesi dopo”. Una risposta netta alle accuse lanciate dalla Ue e alle iniziative legali promesse da Paesi come l’Italia.

Poi sempre Soriot aveva spiegato che “le fabbriche nel Regno Unito sono riservate alle consegne nel Regno Unito”. Fonti del governo britannico citate dal Telegraph hanno spiegato che i tre impianti produttivi britannici potranno rifornire anche altri Paesi, ma non prima che saranno consegnate al Regno Unito i 100 milioni di dosi previsti. “Quelle dosi sono per noi e non andranno da nessuna parte, fino a quando i 100 milioni di dosi non saranno consegnati al Regno Unito”.

Fonti Ue hanno però negato che questo sia corretto. “Se c’è un problema in uno stabilimento in Belgio, per contratto abbiamo capacità in altri stabilimenti in Europa e nel Regno Unito”, ha aggiunto la fonte Ue, secondo quanto riportato dall’agenzia Agi. Lo si apprende da fonti Ue. In particolare, le fonti chiariscono che non è previsto che la produzione delle dosi per l’Ue debba essere limitata alla fabbrica in Belgio, ma può avvenire anche nel Regno Unito.

“Comprendiamo e condividiamo la frustrazione che i volumi di fornitura iniziale del nostro vaccino consegnati all’Unione europea saranno inferiori alle previsioni. Ciò è dovuto principalmente alla resa di produzione inferiore al previsto che influisce sul numero di dosi prodotte per lotto”. È quanto comunica AstraZeneca. “Continuiamo a lavorare con i nostri partner per ottimizzare questo processo – sottolinea una nota – per garantire che il vaccino sia prodotto nella scala e nel ritmo richiesti, pur mantenendo i più elevati standard di qualità”.

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