L'analisi social
AstraZeneca, il popolo della rete non ha paura e vuole vaccinarsi – I DATI
L’Italia è in fermento per la questione vaccini. Dopo la speranza dei primi mesi di aver superato la pandemia con l’inoculazione dei nuovi vaccini, scoppiano le prime tensioni tra politica, consumatori e case farmaceutiche. La pandemia ha reso tutto più difficile, amplificando le difficoltà, ma essendo il Covid ad oggi una scienza non esatta, c’è una varietà di correnti di pensiero, sia in ambito medico sia in ambito scientifico, che contribuisce a frammentare non solo il pensiero sulla malattia, ma anche sulle linee d’azione intraprese.
La notizia del ritiro a scopo analitico del lotto di vaccino Astrazeneca su cui c’erano diversi sospetti, e la decisione successiva di sospendere le inoculazioni del farmaco su più paesi europei hanno creato un vortice di polemiche e forti preoccupazioni per l’andamento di una campagna vaccinale che potrebbe salvare l’Italia ed il mondo da una crisi economica ancora più devastante di quella registrata nel 2020.
Il data journalist e scrittore, Livio Varriale, ha analizzato i contenuti pubblicati su Twitter aventi come riferimento l’hashtag #astrazeneca dall’11 al 16 marzo 2018 ed il risultato restituito è stato di 296.000 tweets a livello globale. Sul solo territorio nazionale, invece, si sono registrati 40.829 tweets, 835.163 mi piace, 166.164 condivisioni, 24.925 citazioni e 80.642 commenti.
HASHTAG
La classifica degli argomenti più utilizzati va per la maggiore ad AstraZeneca consequenzialmente alla ricerca effettuata. Vaccino e vaccini stringono nella morsa la parola aifa. In classifica una nutrita percentuale di persone che hanno condiviso l’hashtag sbagliato #astrazenaca ed emergono in fondo parole #novax e #nessunacorrelazione. Proprio quest’ultimo rappresenta la parola in codice utilizzata per ironizzare sulle prime risposte rassicuranti date dalle Big Pharma smentite, nel caso del vaccino anglosvedese, in seguito alle rigide disposizioni prese dall’Europa.
TOP TWEET
Nonostante la notizia dei morti, pochi rispetto alle somministrazioni effettuate, ed al clamore delle posizioni cautelative dell’Europa, sui social è emerso il dissenso più totale sull’alone che si è creato intorno ai potenziali rischi dei vaccini. Anche Pfizer ha registrato qualche caso sospetto, ma per la massa non bisogna rallentare assolutamente la campagna vaccinale, anzi, bisogna dare impulso e vigore alle promesse fatte dal Generale Figliuolo per arrivare quanto prima all’obbiettivo prefissato.
Ad incassare più preferenze di tutti è il giornalista Giancarlo Loquenzi che fa notare al pubblico “Se avessimo avuto paura del Covid quanta ne abbiamo dei forse oggi ne saremmo fuori”. Gianluca Guidi invece racconta la sua esperienza a vaccino fatto “Ho fatto la prima dose di # 3 giorni fa. Nessuna reazione. Fatta spesa (14 casse d’acqua più cibo per caserma) ho insegnato in classe il giorno dopo per 5 ore con FFP2 + chirurgica. Riscontro però apertura Telepass al casello senza averlo.”
Carlo Cottarelli invece individua l’origine del panico anche nella posizione fin troppo mediatica della magistratura ricordando che “Due sere fa il magistrato che ha iniziato le indagini sui decessi post era in TV confermando nella sostanza chi era indagato. L’ho trovato inappropriato. Credo sarebbe meglio se i magistrati tenessero il più basso profilo mediatico possibile. E non solo in questo caso”
“le impressioni sono tutte positive nei confronti del vaccino, afferma Varriale, non è un caso che si siano mossi molti accademici, giornalisti e opinion leaders che per mesi si sono spesi non solo sulla vaccinazione obbligatoria, ma promuovono quotidianamente restrizioni severe per i non vaccinati e l’introduzione del passaporto sanitario che di fatto costringerebbe tutti a vaccinarsi”.
Altro aspetto curioso è che quando c’era diffidenza sulle morti di Covid in Italia, molti si lasciavano andare a battute del tipo “cade, è morto di Covid” oggi sta avvenendo sta stessa cosa con post ironici di persone che minimizzano l’accaduto di AstraZeneca. Non tenendo in considerazione il fatto che tra le ragioni che hanno portato alla sospensioen del vaccino c’è il dato di 7 su 1,6 milioni di decessi per una rara forma di trombosi, che non allarma, ma non è un dato scientificamente basso”.
MENZIONI
Chi sono stati quelli più menzionati dal pubblico e tirati in ballo sulla questione di AstraZeneca? Repubblica batte il profilo ufficiale di AstraZeneca, sembra una barzelletta e invece non lo è. La motivazione di tale clamore sta in un titolone del quotidiano diretto da Maurizio Molinari secondo molti lettori dal tono allarmistico. C’è da dire però che anche lo stesso Roberto Burioni si era espresso enigmaticamente da dover fare poi delle precisazioni su un suo tweet. Non è un caso che dopo AIFA ed il Ministro della Salute su cui piovono tante critiche, ci sia proprio il medico ospite fisso di Fazio. Da notare come in classifica figurino solo i quotidiani, colpevoli secondo il pubblico di creare allarmismi inutili se togliamo l’immunologa antonella Viola ed il politico social Guido Crosetto. Una new entry invece è rappresentata dallo scienziato italiano Giacomo Gorini, che ha fatto parte del team di sviluppo del vaccino di Oxford, riscuotendo molto successo tra la folla. C’è ovviamente da dire che si sottoporrebbe al suo vaccino ed è un buon segno, ma siamo sicuri che il sistema di farmacovigilanza europeo abbia sbagliato a sospendere le campagne vaccinali? Per questo esisto gli organi preposti e non i medici a stabilirlo.
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