L'Agenzia europea conferma: "Benefici superano i rischi"
AstraZeneca, il verdetto Ema: “Possibile nesso con rare trombosi ma nessuna restrizione per il vaccino”

Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, la casa farmaceutica anglo-svedese ha un possibile legame con rare trombosi cerebrali. Ad ammetterlo oggi è stata l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, nell’atteso report comunicato alle 16.
Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea, il PRAC, ha stabilito infatti che “gli eventi rari” di trombosi cerebrale “sono effetti collaterali molto rari” del vaccino di AstraZeneca, ora denominato Vaxzevria.
“Il comitato per la sicurezza dell’Ema (Prac) ha concluso che i coaguli di sangue insoliti con piastrine basse dovranno essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria”, aggiunge l’Ema in una nota in cui si ribadisce che i benefici in ogni caso “superano i rischi”.
Emer Cooke, EMA’s Exec. Director: “EMA’s expert committee on the safety of medicines (#PRAC) has confirmed that the benefits of the AstraZeneca vaccine in preventing #COVID19 overall outweigh the risks of side effects.”
— EU Medicines Agency (@EMA_News) April 7, 2021
La direttrice dell’Ema, Emer Cooke, ha precisato inoltre che “non è stato mostrato un nesso con l’età” tra gli eventi rari di trombosi ed il vaccino di AstraZeneca, mentre la maggior parte dei casi rari di trombi “si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni” ed “entro 2 settimane dalla prima dose” mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose “è limitata”.
Il PRAC, ha sottolineato Cooke, “dopo una analisi molto approfondita ha concluso che gli inusuali casi di trombosi riportati dopo la vaccinazione con il vaccino di AstraZeneca dovrebbero essere segnalati nella lista dei possibili effetti collaterali del vaccino”, ma che “non sono stati identificati rischi generalizzati nella somministrazione di questo vaccino, quindi non abbiamo ritenuto necessario emettere raccomandazioni” specifiche per ridurre il rischio”, ha aggiunto Sabine Straus, presidente del comitato di sicurezza del PRAC.
Emer Cooke, EMA’s Exec. Director: “The #PRAC, after an in-depth analysis, has concluded that the reported cases of unusual blood clots following vaccination with AstraZeneca #COVID19vaccine should be listed as possible side effects of the vaccine.”
— EU Medicines Agency (@EMA_News) April 7, 2021
I numeri, va detto, sono particolarmente bassi: il PRAC effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa dell’addome riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali. Casi che, spiega ancora l’Ema, “provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino”.
Sabine Straus, PRAC Chair: “The #PRAC carried out a detailed review of 62 cases of cerebral venous sinus thrombosis and 24 cases of splanchnic vein thrombosis in the EU drug safety database (EudraVigilance) as of 22 March 2021, 18 of which were fatal.”
— EU Medicines Agency (@EMA_News) April 7, 2021
Per effetto del nuovo dossier Ema, il bugiardino del vaccino di AstraZeneca “sarà aggiornato con le nuove informazioni“, ha confermato Sabine Straus. Secondo la valutazione Ema del vaccino anglo-svedese, una spiegazione plausibile per la combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse “è una risposta immunitaria, che porta a una condizione simile a quella osservata a volte nei pazienti trattati con eparina”. Anche per il questo il PRAC ha richiesto nuovi studi a quelli in corso “per fornire maggiori informazioni e intraprenderà tutte le ulteriori azioni necessarie”, si legge in una nota dell’Agenzia.
Dopo la conferenza Ema alle 18 i ministri europei della Salute si riuniranno in videoconferenza per fare il punto sulla situazione del vaccino AstraZeneca e decidere eventuali limitazioni all’uso.
Mentre in Europa si decide sul ‘destino’ del vaccino anglo-svedese, in Gran Bretagna Vaxzevria non è più consigliato per gli under 30. La novità è stata resa nota dall’ente del farmaco britannico, pur ribadendo che non è stato trovato un nesso di causa-effetto con i casi di trombosi registrati nel Paese.
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