Atreju attacca tutti: Meloni contro Saviano “i camorristi fanno vendere di più” e lui “frasi pronunciate anche dai boss, vuole invitarmi al silenzio”

Le parole conclusive di Giorgia Meloni ad Atreju hanno scatenato un putiferio sotto tanti punti di vista. Dopo il trio Ferragni-Balocco-Fedez ecco la premier si butta a capofitto su Saviano. In un discorso sulle vicende che hanno interessato Caivano e i territori limitrofi a Napoli la premier Meloni ha detto:

“Grazie di cuore a uomini e donne delle forze dell’ordine che presidiano territorio per anni abbandonato dallo Stato”, ha detto la presidente del Consiglio e leader di FdI Giorgia Meloni sul palco di Atreju, parlando di Caivano.

L’attacco di Giorgia Meloni a Roberto Saviano

“Sono storie da raccontare, che – ha aggiunto – nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive. E magari regalano il pulpito da New York da cui dare lezioni di moralità agli italiani. Sempre, si intende, a pagamento”, aggiunge facendo un riferimento indiretto a Roberto Saviano.

Bonelli: “Inaccettabile l’attacco violento di Meloni a Saviano”

“L’attacco di Giorgia Meloni a Roberto Saviano, scrittore sotto scorta perché minacciato dalla camorra è un vero e proprio atto di intimidazione, inaccettabile in uno stato democratico. Quello della premier contro Saviano, è un atto violento, a lui va tutta la nostra solidarietà”. Così in una nota il co-portavoce di Europa verde e deputato di Avs Angelo Bonelli.

 

“Piuttosto, invece di continuare la sua folle propaganda, la premier dovrebbe dare conto di tutti gli appartenenti a Fratelli d’Italia indagati in questi anni; come Pasquale Maietta ex deputato di FdI per lei grande politico poi invece imputato per bancarotta, associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale – aggiunge Bonelli -. La pericolosa strategia di questo governo è di mettere a tacere le voci dissidenti, infatti avevano già censurato il programma di Saviano, Insider, (prodotto ma mai andato in onda) e adesso lo attaccano frontalmente per delegittimarlo e isolarlo. Un presidente del consiglio proprio per il suo ruolo non può intimidire pubblicamente uno scrittore minacciato dalla mafia, ma Meloni oggi lo ha fatto e noi siamo preoccupati per la nostra democrazia”.