Elena Basile contro Liliana Segre. La senatrice a vita, sopravvissuta all’Olocausto, è stata attaccata dall’ex funzionaria della Farnesina, già ministra plenipotenziaria e due volte capo missione in Svezia e Belgio. Non una vera e propria ambasciatrice, come rivelato anche dal sindacato dei diplomatici. Sul suo profilo Facebook Basile ha pubblicato un video qualche giorno fa, rivolgendosi direttamente a Segre e alle parole della senatrice per il giorno della Memoria.

“Cara Signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre: ci racconta di come la sua memoria sia tormentata, non solo nel giorno della memoria, ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Ma capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?” ha detto Basile.

Basile a Segre: il paragone con i tedeschi

Basile è andata in pensione lo scorso giugno ma sta facendo parlare di sé per le sue posizioni. E nel suo video ha continuato, mettendo in piedi un quantomeno azzardato paragone: “Sa che i tedeschi erano molto buoni con i loro bambini nazisti: anche loro avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi, e non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei: lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte per gli ebrei ma non per gli altri?”. Per questo Elena Basile ha chiesto a Segre di dire “qualche cosa a favore dei bambini, pronunci una condanna, sia la persona morale nella quale tutti noi crediamo”. “Prenda per mano il presidente della Repubblica, entrambi con il coraggio delle persone morali, dovete condannare Israele e riconoscere lo Stato di Palestina. Non ci deluda” ha auspicato la ex funzionaria diplomatica.

La posizione di Segre sui bambini

Ma Basile forse è stata poco attenta alle recenti dichiarazioni sia del presidente Sergio Mattarella sia della senatrice a vita Segre. Il capo dello Stato ha più volte messo in luce la soluzione del conflitto israelo-palestinese con la creazione di due Stati per due popoli, parlando anche delle vittime civili della guerra in Medio Oriente. Ma anche Segre ha spesso dimostrato preoccupazione per i bambini, come in occasione del 27 gennaio all’Università Statale di Milano, quando ha parlato dei “bambini di tutti i colori, di tutte le religioni, di tutte le appartenenze. Quelli che mi trovano una nonna disperata, perché i bambini sono il frutto dell’amore, sono una meraviglia. Che questi bambini vengano uccisi per l’odio degli adulti che non si ferma mai, loro che sarebbero il futuro di popoli fratelli, è una cosa che mi ha dato una forma di disperazione serale: dal 7 ottobre non c’è notte che non mi tenga sveglia in parte a pensare a quello che succede”.

La minaccia di querela del figlio

Il video di Basile non è passato inosservato ed è arrivato anche alla diretta interessata. Il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, come riporta il Corriere, ha chiesto oggi a Basile di cancellare il video dai suoi social, viste le “accuse smaccatamente false e diffamatorie”. “Mia madre ripete da mesi in ogni occasione di essere angosciata per la sorte di tutti i bambini coinvolti dalla guerra, senza distinzione tra israeliani e palestinesi” ha aggiunto il figlio. Per questo oltre alla rimozione del video, viene chiesto a Basile di pubblicare un altro contenuto in cui la funzionaria riconosce di aver accusato la senatrice a vuoto e in cui le chiede scusa a titolo personale.

Redazione

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