I colloqui di pace di Ginevra, organizzati da Stati Uniti ed Arabia Saudita per fermare la guerra civile in Sudan, potrebbero saltare dopo l’attentato al generale Abdel Fattah al-Burhan, uomo forte di Khartoum. Il presidente sudanese, che guida le truppe governative in una sanguinosa guerra che va avanti da aprile 2023, si trovava a Gebeit, per una cerimonia di laurea militare, a circa un centinaio di chilometri da Port Sudan, la capitale provvisoria dei governativi visto che Khartoum resta terreno di scontro con i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido.

L’attacco è avvenuto per mezzo di un drone che non ha colpito il generale, ma ha ucciso cinque persone. La contraerea sudanese ha intercettato due droni, ma un terzo è riuscito a colpire Gebeit. Le Rsf guidate dal generale Hemeti stanno usando i droni ormai da diversi mesi colpendo molte infrastrutture chiave per l’esercito regolare sudanese che non riesce a riprendere il controllo della capitale.

Nonostante l’embargo in Sudan entrambi gli schieramenti vengono regolarmente riforniti di armi da Turchia, Russia, Emirati Arabi e Iran e lo scontro resta molto incerto. Nelle scorse settimane i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido hanno scatenato una pesante offensiva nello stato del Kordofan, prendendo il controllo dei giacimenti petroliferi. Le forze di Hemeti controllano quasi totalmente anche il martoriato Darfur, regione di cui sono originari la maggioranza dei suoi guerriglieri, ed hanno anche iniziato ad esportare attraverso la Libia controllata dal generale Haftar ingenti quantità di oro.

Anche a Khartoum si è raggiunta una fase di stallo con i quartieri meridionali nelle mani dei ribelli e l’aviazione sudanese, controllata da al-Burhan, che continua a martellare l’area senza risultati apprezzabili. Dall’inizio della guerra circa 30mila civili sono stati uccisi e 11 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, scatenando una terribile crisi umanitaria. Il vertice di Ginevra, che i governativi avevano accettato con riserva, sembrava essere un’occasione importante per mettere fine alla guerra che sta dilaniando il Sudan, ma questo attentato potrebbe far crollare ogni speranza di pace.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi