Il discorso
Attentato di Arras, Macron parla alla Francia: “Colpiscono la scuola perché è il cuore del futuro”

Venerdì 14 ottobre, Dominique Bernard, docente di letteratura nel liceo Gambetta-Carno di Arras è stato accoltellato a morte da un estremista islamico al grido di “Allah Akbar”. Sul fatto, l’intervento del Presidente Macron: “Non dobbiamo cedere al terrore, non dobbiamo lasciare che nulla ci divida”. Il discorso completo
“Ho voluto essere presente questo pomeriggio ad Arras, insieme al Ministro degli Interni e dei Territori d’Oltremare e al Ministro dell’Educazione Nazionale. Qui, in questo istituto scolastico colpito ancora una volta dalla barbarie del terrorismo islamico. Un insegnante è stato ucciso. Ci sono due persone ferite molto gravemente che lottano contro la morte. E voglio ovviamente rivolgere un pensiero soprattutto a questo insegnante che oggi è stato vigliaccamente e brutalmente assassinato, alla sua famiglia e a quella dei due feriti. A quasi tre anni esatti dall’assassinio di Samuel Paty, il terrorismo torna a colpire in una scuola e in un contesto che tutti conosciamo. E qui voglio salutare soprattutto lo straordinario coraggio del preside, degli insegnanti, dell’intera comunità educativa, degli studenti che abbiamo visto qui, del personale amministrativo che li accompagna e di tutti gli eletti della regione che si uniscono intorno a loro.
L’insegnante ucciso è intervenuto per primo e senza dubbio ha salvato lui stesso molte vite. Il suo collega gravemente ferito, il personale anch’egli gravemente ferito, hanno avuto lo stesso coraggio; ma in quel momento intervennero anche il preside e tanti altri. E qui voglio rendere omaggio a loro, rendere omaggio a tutti i nostri insegnanti e dire quanto siamo al loro fianco in questo momento, tre anni dopo. Voglio anche congratularmi e rendere omaggio alla reattività di tutti i servizi di sicurezza interna, del sistema giudiziario e dei servizi di soccorso e assistenza. La polizia è potuta intervenire pochi minuti, 4 minuti dopo la chiamata. Ed è proprio grazie alla rapidità della sua reazione, alla grande professionalità dei nostri agenti di polizia che siamo riusciti senza dubbio a evitare un bilancio delle vittime ancora più grave. E qui voglio ringraziarli molto solennemente, ringraziare i nostri agenti di polizia e i nostri gendarmi, tutte le forze ovviamente coinvolte nelle indagini, e anche ringraziare i nostri magistrati che si sono subito occupati della questione.
Del caso si è occupata la procura nazionale antiterrorismo. Lo ha descritto come un atto terroristico e parlerà nelle prossime ore per fornire i primi dettagli e potervi informare sull’indagine stessa e sul suo contesto. Il ministro dell’Interno a breve parlerà per spiegare anche cosa è stato fatto quando sono stati fatti questi interventi. Almeno un altro intervento ha contribuito a sventare un tentativo di attacco in corso in un’altra regione. Voglio anche rendere omaggio allo straordinario coraggio e alla reattività dei nostri operatori sanitari: in pochi minuti è intervenuta anche la SAMU, accompagnata dai nostri vigili del fuoco, dalla protezione civile e da tutti coloro che hanno reso possibile salvare vite umane – anche qui spero di salvare i nostri due feriti – e tutti i servizi di sostegno psicologico che ancora oggi sostengono diverse decine di insegnanti, bambini, adolescenti che sono rimasti profondamente scioccati da ciò che hanno visto. Sono qui per mostrare il sostegno della nazione, per dire che siamo uniti e che stiamo uniti. E la prova migliore di ciò è data dalla scelta fatta dal preside: ha deciso di riaprire lo stabilimento domani. Gli studenti che lo desiderano potranno tornare, gli insegnanti che lo desiderano potranno tornare.
La scelta è quella di non cedere al terrore, di non lasciare che nulla ci divida. E anche per ricordare come la scuola e la trasmissione del sapere siano proprio al centro di questa lotta all’oscurantismo. Il Ministro della Pubblica Istruzione riceverà questa sera i sindacati. E ovviamente continueremo a sostenere e proteggere tutte le nostre scuole, come avviene oggi con pattuglie permanenti, che hanno permesso un intervento abbastanza rapido e di essere al fianco dei nostri insegnanti. Rimaniamo uniti, come ho detto ieri sera, radunati e in piedi”.
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