L'episodio in provincia di Foggia
Attirata in trappola e violentata da tre 20enni in un garage, 13enne denuncia alla polizia gli abusi di gruppo
Una violenza orribile. L’ennesima storia degli orrori arriva da Cerignola, in provincia di Foggia, dove una ragazzina di soli 13 anni ha denunciato di esser stata violentata da tre ventenni.
I fatti sarebbe avvenuti venerdì scorso, il 28 ottobre, in un garage alla periferia della città del Foggiano, lungo un’arteria stradale che congiunge il centro cittadino al casello autostradale, zona in cui in cui come sottolinea l’Ansa vi sono diversi autoparchi con annessi box che vengono in molti casi utilizzati da ragazzi per intrattenersi la sera o come sale prova per giovani gruppi musicali emergenti.
La ragazzina, come raccontato prima ai genitori e poi alla polizia, aveva appuntamento in uno di questi garage assieme ad un amico, di 19 anni. La coppia sarebbe poi stata raggiunta da altri due ventenni, che avrebbe abusato della 13enne, facendole anche fumare dell’hashish. Una circostanza che sarebbe confermata anche dal ritrovamento da parte della polizia di alcune dosi.
L’indomani, sabato 29 ottobre, la ragazzina ha trovato il coraggio di raccontare la vicenda alla madre e assieme al genitore ha sporto denuncia in commissariato. I tre giovani 20enni sarebbero già stati individuati e su di loro si stanno concentrando le indagini della magistratura che mantiene il massimo riserbo.
Il garage in cui sarebbe avvenuta la violenza è in uso a uno dei tre giovani indagati ed è stato posto sotto sequestro.
“Siamo letteralmente sconvolti dalle notizie circolate in queste ore riguardo la presunta violenza sessuale consumatasi nella nostra città”, ha commentato Maria Dibisceglia, assessore comunale ai servizi sociali. “Attendiamo che le indagini facciano il loro corso per accertare in maniera definitiva cosa sia successo in quel garage“. Secondo l’assessorw “ogni commento ulteriore potrebbe essere perfino dannoso. Mi auguro ci sia il giusto equilibrio nell’opinione pubblica, sui media, sui social, soprattutto in una fase delicata come questa e nell’esclusivo interesse della minore“, ha concluso Dibisceglia.
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