Dopo la nostra denuncia dell’aggressione che stiamo subendo dal partito dei Pm (più di 20 querele di magistrati in un anno) abbiamo ricevuto moltissime dichiarazioni di solidarietà. Ci è mancata la solidarietà dell’Ordine dei giornalisti che invece, con una dichiarazione del suo presidente, che si chiama Carlo Verna, si è schierato decisamente dalla parte dei magistrati. Ha detto che se uno fa cattivo giornalismo le querele se le merita.

Ha detto che se un giornalista riferisce di un ricorso di Berlusconi contro un magistrato si merita di ricevere la censura dell’Ordine. Ha anche detto, di me, che sfido il ridicolo, usando un linguaggio che fin qui raramente avevo visto nelle esternazioni dei presidenti degli ordini professionali. Diciamo che Verna ha lanciato un avvertimento: state un po’ zitti, smettetela di criticare la magistratura, e vedrete che non succede niente. Se invece volete fare i pierini, sarete bastonati.

Ricevuto. In parte lo immaginavo. Non è da oggi che denuncio la sottomissione del giornalismo italiano alle Procure. Non presenterò un esposto all’Ordine contro Verna per il modo maleducato con il quale si è espresso nei miei confronti. Mi piacerebbe invece sapere se negli organismi dirigenti dell’Ordine esiste unanimità intorno all’atteggiamento del Presidente. Per il resto prendo atto del nuovo atto intimidatorio e dell’evidente minaccia che viene mossa nei miei confronti. Vi dico subito: ho 70 anni, faccio il giornalista di opposizione da 45. Mica mi intimidiscono tanto facilmente.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.