In Australia, nel Nuovo Galles del Sud, è ripresa l’azione di abbattimento dei cavalli selvaggi “brumbies” per contenere il loro numero dopo che nella zona il numero delle unità ha superato la soglia di 20.000. L’iniziativa continua a scatenare molte polemiche: non è infatti la prima volta che le autorità locali considerano l’abbattimento dei cavalli in eccesso, attività rigorosamente riservata a cacciatori specializzati.

Il fine è quello di proteggere la vegetazione e la fauna selvatica all’interno del Parco Nazionale Kosciuszko, uno dei più grandi del Paese. La ministra dell’Ambiente, Penny Sharp ha ricordato come la presenza eccessiva dei brumbies ha avuto un impatto negativo sull’ecosistema, mettendo a rischio le specie autoctone.

I cavalli causano erosione del suolo, danneggiano la vegetazione, competono per il cibo e il rifugio con altre specie e inquinano le fonti d’acqua. Il piano di abbattimenti mira a ridurre le unità di 3000 esemplari nei prossimi quattro anni sia con interventi sul terreno con fucili, che con la cattura di alcuni esemplari per un possibile trasferimento in altre zone.

A causa delle vaste estensioni di territorio, è stato deciso di utilizzare anche metodi non convenzionali, come l’uso di elicotteri.

Redazione

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