“Per colpa di queste macchine in sosta selvaggia stamattina una donna è morta”. Così ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ denuncia l’assurda vicenda che ha impedito i soccorsi dei sanitari che avrebbero potuto salvare la vita a un’80enne. A raccontare la vicenda l’organizzazione napoletana a difesa dei professionisti del settore sanitario che segnala spesso aggressione ai danni dei medici. “Che venga considerato anche questo omicidio stradale!”, scrivono sulla pagina.

Il fatto, si legge nel post, è accaduto a Napoli, in salita Pontecorvo. Sul social, viene postata una foto che ritrae un’ambulanza bloccata da alcune macchine in sosta. “Le macchine sono state spostate a mano dai soccorritori – si spiega – l’equipaggio arriva in ritardo sul target, inutili le manovre di rianimazione cardio-polmonare”.

Una storia incredibile frutto di cattive abitudini senza senso. Secondo quanto riportato dall’Ansa, i presenti hanno provato in tutti i modi a spostare quelle auto che bloccavano la circolazione, finanche a mano. Una prima ambulanza è rimasta bloccata. Una seconda ambulanza è stata fatta intervenire ma è rimasta comunque bloccata. Venti minuti il ritardo accumulato per riuscire a oltrepassare un imbuto che era stato creato da auto in sosta selvaggia. Venti minuti che, secondo la denuncia dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, a Napoli hanno causato il decesso di una donna per la quale era stato chiesto il soccorso.

“Ogni giorno, ogni giorno a Napoli le ambulanze del 118 vengono rallentate se non fermate da auto in sosta selvaggia ma a quanto ricordo un paziente in attesa dei soccorsi non era mai morto per questo. C’era sì stato un aggravamento delle sue condizioni ma un decesso mai. È un fatto gravissimo e mi auguro che venga considerato un omicidio stradale”, così all’Ansa Manuel Ruggiero, medico e presidente dell’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’.

“I soccorritori hanno spostato a mano le macchine e alla fine sono riusciti ad arrivare a casa della signora – racconta all’Ansa – la telefonata era arrivata stamattina al 118 per una richiesta di soccorso per malore, per perdita di conoscenza di una donna. Quanto tempo si è perso a causa delle auto in sosta? Dire circa venti minuti. Tra l’altro, dopo che la prima ambulanza è rimasta bloccata, è stata inviato un secondo mezzo ma ha subito la stessa sorte”. “Inviteremo la famiglia a denunciare l’accaduto – conclude – spesso gli operatori del 118 vengono aggrediti perchè arrivano in ritardo. Noi partiamo di solito 30 secondi dopo la richiesta di soccorso. Il ritardo è quasi sempre dovuto a incivili che non si spostano, che se ne fregano e parcheggiano dove vogliono e che questa volta hanno causato il decesso di una donna”.

Tanti i commenti di rabbia e indignazione al post dell’associazione che quasi ogni giorno segnala episodi di aggressioni al personale sanitario. “Sono bestie, denunciateli”, ed ancora “questa è una città dove ognuno fa quel che vuole”.

Secondo il direttore del 118 di Napoli Giuseppe Galano, la morte dell’anziana ultra 80enne a Napoli non è stata causata dal presunto ritardo dell’intervento dell’ambulanza a causa di un’auto parcheggiata in sosta selvaggia. Lo spiega all’Adnkronos il direttore stesso, smentendo la ricostruzione fornita dalla pagina Facebook “Nessuno tocchi Ippocrate” che in un post, con allegata foto di un’ambulanza bloccata tra due auto parcheggiate in curva a salita Pontecorvo, indica nel ritardo causato all’ambulanza dalla sosta selvaggia la morte dell’anziana. In realtà, sottolinea Galano, la foto è stata scattata “al ritorno dall’intervento”.

Il direttore del 118 di Napoli spiega che “alla richiesta di intervento per il malore dell’anziana ha risposto una prima ambulanza non medicalizzata. Al loro arrivo la donna era già in arresto cardiaco. E’ stata praticata la rianimazione ed è stato chiesto l’intervento di un’altra ambulanza medicalizzata, cosa che è avvenuta. All’arrivo della seconda ambulanza i sanitari hanno proseguito con la rianimazione cardio-polmonare, ma dopo mezz’ora è stata constatata la morte della donna, ultra 80enne con altre patologie”. Al termine dell’intervento, prosegue Galano, “l’ambulanza ha lasciato l’abitazione trovando in salita Pontecorvo l’auto parcheggiata. Per poter passare, i due infermieri e l’autista hanno cercato di liberare la strada spostando l’auto parcheggiata”. Galano riconosce che “un problema di viabilità c’è sicuramente e anche noi lo abbiamo più volte evidenziato anche in contesti importanti, come il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Ma la donna non è morta per questo e dare una falsa notizia rischia di mettere in difficoltà tutto il sistema, per cui sarebbe meglio accertarsi prima di dare queste notizie”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.