Cronaca
Autocertificazione, per la Fase 2 non cambia: niente nomi di ‘congiunti e affetti’ sul modulo
In vista del 4 maggio, data X per l’inizio della lunga fase di riapertura delle attività commerciali chiuse per l’emergenza Coronavirus, il modulo di autocertificazione potrebbe non cambiare. È quanto emerge da indiscrezioni del Viminale, che sembra voler mantenere l’attuale modulo, che già consente visite di urgenza ad un proprio familiare come motivazione per uscire dalla propria abitazione.
Per questo, col Dpcm del 26 aprile che dà il via libera alle visite ai propri ‘congiunti’ e ‘affetti stabili’ anche in assenza di motivi d’urgenza, il Ministero dell’interno starebbe pensando a non rendere necessario una nuova autocertificazione.
Quello che sembra invece certo, e che pare sia tra le basi per il mancato rilascio di un nuovo modulo, è che non sarà necessario indicare i nominativi dei congiunti e affetti stabili che si vorranno raggiunge a partire dal prossimo 4 maggio. Questo perché l’indicazione del loro nome, o della residenza, costituirebbe una violazione della privacy e dei dati personali.
Superati i 15 milioni di controlli per garantire il rispetto delle misure anti #COVID19.
Le verifiche delle Forze di polizia dall’#11marzo al #27aprile:
✔️10.861.031 persone
✔️4.232.309 esercizi commerciali o attività.I dati del #27aprile.
📰➡️https://t.co/kkHELTcg6X pic.twitter.com/nwblH8OcXz— Il Viminale (@Viminale) April 28, 2020
In questo caso quindi il cittadino che vorrà visitare un parente o una fidanzata dovrà semplicemente barrare la casella alla voce “situazione di necessità”. Una situazione comunque ancora non del tutto chiara, dato che alcuni quotidiani come ‘Repubblica’ evocano una nuova autocertificazione in arrivo entro il prossimo 4 maggio: “Tempestato sin da lunedì da richieste di chiarimenti sugli articoli del decreto che riguardano gli spostamenti e gli incontri con i congiunti, il Viminale (in attesa di pubblicare un nuovo modulo di autocertificazione) rimanda a Palazzo Chigi che quel decreto ha scritto e in quella formulazione. Dal ministero dell’Interno non arriverà alcuna circolare interpretativa. Anche perché, oltre alle polemica politica, ci sono anche questioni giuridiche e di metodo che agitano il governo”, scrive il quotidiano di Largo Fochetti.
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