Il segretario
Azione, Calenda detta legge: “Gelmini non va via, a Costa ho detto io che non era più il suo partito, un singolo non può dare ultimatum”
Carlo Calenda detta legge in Azione. Essendo il segretario non è così strano, ma nelle ultime dichiarazioni la linea del leader del partito sembra essere diventata più dura. Soprattutto in merito alle possibili uscite di alcuni esponenti di peso, come quelle di Enrico Costa e di Mariastella Gelmini, negli ultimi giorni al centro di tormentoni e indiscrezioni.
Azione, Calenda detta legge: “Gelmini non va via, a Costa ho detto io che non era più il suo partito”
Ospite del Caffè della Domenica di Maria Latella, su Radio24, Calenda ha risposto alle notizie dei possibili addii di Gelmini e Costa. “Maria Stella Gelmini non va via da Azione, abbiamo un incontro martedì, ma che io ne sappia non va via, ci sono soltanto state tensioni per la scelta dei candidati in Liguria“, ha detto l’ex ministro. Per quanto riguarda Costa, la posizione di Calenda è ancora più netta e intransigente: “Sono stato io a dire ad Enrico Costa che Azione non era più il suo partito, un singolo parlamentare non può dettare ultimatum al suo partito”. “Ho veramente affetto per lui ma o si sta in un partito o si decide di andarsene, non si rimane in un partito continuando a dire ‘se fate questo non resto’“, ha aggiunto il leader di Azione.
Calenda, Forza Italia e il partito di Draghi
Durante il suo intervento in radio, a Calenda ha parlato anche di altro, come del recente incontro tra Marina Berlusconi e Mario Draghi e la più che remota ipotesi di un nuovo partito di centro guidato dall’ex premier: “Mi iscriverei subito con grande piacere ad un eventuale partito di centro guidato da Mario Draghi ma non credo che questo accadrà”. “Draghi è talmente una figura forte che è difficile che si metta a fare il capo partito, non credo che succederà, credo che stia semplicemente facendo una serie di incontri per sensibilizzare sul fatto che siano necessari cambiamenti per garantire il futuro dell’Unione europea”, ha aggiunto il leader di Azione.
Poi un passaggio su Forza Italia e gli eredi di Silvio Berlusconi: “Non so dirle se la famiglia Berlusconi sia intenzionata a portare Forza Italia al centro, noi siamo al centro in splendida solitudine, avere la compagnia di Forza Italia mi farebbe piacere”. “Per ora mi sembrano ipotesi campate per aria”, ha comunque sottolineato Calenda.
Calenda: parlo regolarmente con Meloni e Schlein, Renzi si farà gli affari suoi
Sempre su Radio 24, Calenda ha ribadito il carattere positivo della sua opposizione: “Parlo regolarmente con Giorgia Meloni ed Elly Schlein, provo sempre a dare suggerimenti per quanto riguarda l’industria 4.0 e le crisi aziendali”. “Non c’e il nemico nel nostro spirito di fare politica; con Schlein per esempio ci siamo confrontati a Cernobbio, su alcuni temi andiamo d’accordo su altri molto meno”, ha precisato l’ex ministro. E poi la stoccata finale: “Come fa uno a prevedere cosa farà Matteo Renzi domani? Si farà gli affari suoi come ha sempre fatto”. “Parla con chi ha la responsabilità di aver riportato Renzi in parlamento, non so dirle se Schlein abbia intenzione a riprenderselo”, ha aggiunto Calenda a Latella.
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