Caso di omofobia o ‘semplice’ richiamo a due giovani amanti che si erano spinti in effusioni troppo “esplicite” su una spiaggia? Sono contrastanti le versioni che arrivano da Fregene, località marittima del Comune di Fiumicino (Roma), dove sabato una coppia di 20enni gay è stata interrotta durante lo scatto di alcune foto da un bagnante del Lido della “Marina Militare”, minacciando i ragazzi di chiamare il “maresciallo per farli cacciare” dal Lido. La risposta dei ragazzi è stata immediata, ricordando al bagnante che un bacio non è un reato. La coppia poi si è allontanata per evitare di trasformare un giorno di svago in una giornata di lite, segnalando successivamente l’accaduto al servizio Gay Help Line

Diversa la versione del gestore del lido, che ospita dipendenti delle forze armate, o loro famigliari e ospiti: “I nostri abbonati che hanno assistito alla scena dicono che si trattava di atti quasi osceni, anche davanti a bambini. I ragazzi sono solo stati invitati a “mantenersi” e se vogliono tornare sono i benvenuti”, ha raccontato al Corriere.
https://www.facebook.com/gaycenter.it/posts/2920876361356021

Per Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center e responsabile del numero verde Gay Help Line, “quanto accaduto è molto grave perché ancora oggi una coppia gay non è libera di passare qualche ora in serenità, senza sentirsi offesa o minacciata. Pertanto chiediamo ai gestori dello stabilimento di prendere le distanze dai fatti riportati e di proporre ai bagnanti di aderire tramite campagna social e selfie all’iniziativa #LoStessoBacio in segno di solidarietà alla giovane coppia. Un piccolo ma importante gesto di solidarietà”.

Ma a prescindere da quale sia la versione ‘corretta’ dei fatti, è chiaro che nel discutere di un caso simile va fatta una domanda preliminare: saremmo qui a scriverne se i protagonisti della vicenda fossero stati un ragazzo e uns ragazza, anziché due giovani dello stesso sesso?

 

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