Poche idee e troppe incertezze
Bagnoli, dalla parole alla bonifica: politici, quanto tempo dobbiamo aspettare?
Una colmata di incertezze e un mare di punti interrogativi: Bagnoli. Ieri si è svolto un ungo confronto in Commissione Ambiente, presieduta da Carlo Migliaccio, con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commissario straordinario di Governo per la bonifica di Bagnoli, e i due subcommissari Filippo De Rossi e Dino Falconio. Alla discussione sono intervenuti anche l’assessore alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza, e l’assessore all’Ambiente, Paolo Mancuso. Molti i temi sollevati dai consiglieri nel corso del dibattito: Toti Lange (Misto) ha chiesto chiarimenti su eventuali criticità nel passaggio di consegne tra le due strutture commissariali, sui rischi di ulteriori slittamenti del cronoprogramma in caso di modifiche del Programma di Risanamento Ambientale e di Rigenerazione Urbana, sulla reperibilità delle risorse e l’eventuale coinvolgimento di investitori privati.
Vista la gestione pubblica, forse, proprio un privato, un imprenditore con un know how adeguato dovrebbe gestire una situazione che versa in un immobilismo spaventoso da tre decenni. Gennaro Acampora (PD) ha parlato dell’importanza di rinnovare l’impostazione del modello di gestione di Bagnoli, e della necessità di avere adeguate rassicurazioni ambientali sulla bonifica dell’area. Ed è proprio questo il nodo gordiano: la bonifica. Non tanto quella dei terreni, quanto quella del mare. Aspetto che preoccupa il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che però, al momento, pare non avere ancora una soluzione. «Alcuni interventi sono già maturi per essere affrontati, come la bonifica a terra, già finanziata, e la realizzazione, in un’ottica migliorativa, delle infrastrutture idrauliche per gli scarichi a mare. Ma ci sono altri aspetti fondamentali che richiedono interventi nel breve periodo e la ricerca di risorse adeguate, come il potenziamento della rete di trasporti su ferro e gomma – ha spiegato il Sindaco- La grande incognita resta tuttavia la bonifica a mare: finora si è solo discusso del recupero della balneabilità dell’area, ma non è stata fatta una valutazione sui costi per realizzarla. Il vero problema non è infatti la colmata, ma la bonifica dei 2,5 milioni di metri cubi di sedimenti che giacciono sul fondale marino, un’operazione molto delicata che richiede risorse che al momento non sono quantificabili. Per queste ragioni – ha concluso – nel breve periodo si procederà con i progetti per le infrastrutture e con le bonifiche a terra finanziate, nel medio periodo si affronterà il tema delicato della bonifica a mare e, nel lungo periodo, si valuteranno attentamente eventuali modifiche del Praru, possibili in virtù dei poteri derogatori concessi alla struttura commissariale, che richiedono tuttavia un quadro più preciso della fattibilità dei progetti e delle risorse necessarie per realizzarli».
Filippo Rossi e Dino Falconio hanno illustrato nelle loro relazioni tecniche la progettazione in fieri e i possibili modelli di gestione amministrativa del sito di Bagnoli. La struttura commissariale si concentrerà su alcuni temi nevralgici, come gli espropri previsti dal Praru e il contenzioso in corso con altri organismi statali: su questi aspetti delicati occorre cautela e gli opportuni approfondimenti. Illustrata in particolare la progettazione sugli scarichi a mare, rispondendo alle perplessità avanzate dal responsabile dell’Area Marina Protetta della Gaiola, Maurizio Simeone, per la tutela del tratto di costa fino a Nisida. L’assessore Cosenza ha evidenziato l’importanza di stabilire interconnessioni tra gli interventi nel Sin e quelli esterni all’area, come ad esempio il potenziamento della linea 6 della Metropolitana, per ora finanziata fino alla stazione Campegna. Si discute, questo sì, ma le parole dopo trent’anni devono incontrare le azioni altrimenti bagnoli resterà per sempre la grande incompiuta. Un tratto di mare invidiato dal mondo ma del quale ancora non si sa cosa fare. Si spera di leggere al più presto idee: dovrà essere una zona industriale? Una zona a trazione turistica? Ci sarà un museo del mare? Diventerà un litorale con stabilimenti balneari? Cosa si vuole fare di Bagnoli? Domande ancora senza risposta.
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