L'intesa Pd-M5s c'è al livello nazionale ma non al Campidoglio
Ballottaggio Roma, Raggi sbatte la porta in faccia a Gualtieri: “Opposizione senza sconti”
La lunga colazione di Virginia Raggi e Roberto Gualtieri è durata quasi due ore, più del doppio del ‘caffè al bancone’ preso venerdì con Enrico Michetti. Prima con i due staff e poi in privato, i due si sono confrontati “sui principali dossier in ballo, come il Pnrr, l’Expo 2030 e il Giubileo” ha dichiarato ai giornalisti presenti l’ex ministro.
“È stato un incontro approfondito sui temi”, dice Gualtieri, dal canto suo Raggi ribadisce: “Non darò indicazioni di voto al ballottaggio (come disse dopo l’incontro con Michetti). La mia è una posizione corretta perché tende a non influenzare alcuno, perché io non ho pacchetti di voti e quindi chi tenta d’influenzare, secondo me lo fa sulla base di un dato che non esiste. Le persone devono essere libere di scegliere sempre e comunque”.
Gualtieri ha usato parole cordiali nei confronti di Raggi quando si è parlato di Expo 2030: “Ho ringraziato la sindaca per l’iniziativa sottoscritta da tutti i candidati di proporre la candidatura di Roma – ha spiegato l’ex ministro – che è stata accolta dal Governo. Adesso occorre costituire il comitato promotore e proseguire sulla linea già tracciata per presentare una candidatura competitiva capace di vincere e di avere un impatto duraturo sulla città in termini di sostenibilità e di rigenerazione urbana”.
Sull’assalto No Vax alla Cgil avvenuti nella Capitale lo scorso sabato: “Ho sempre dichiarato che Roma è antifascista, per la difesa dei più deboli a Casal Bruciato sono stata insultata da frange di estrema destra. Poi – aggiunge Raggi – c’è il mio impegno contro CasaPound. Temi su cui spero che si vorrà andare avanti”.
Dopo aver condannato gli scontri la sindaca uscente ha toccato tema dell’alleanza tra Pd e M5S a livello nazionale: “Se credo in questa alleanza? A livello nazionale mi sembra che questa intesa ci sia quindi non capisco il tema della domanda”. Ma in Campidoglio tira un’aria diversa: “Io a Roma siederò nei banchi dell’opposizione e farò opposizione coerente con quello che è stato il mio programma di governo di questi cinque anni senza sconti e collaborando dove ci sono delle possibilità, in maniera molto onesta, sincera e trasparente, come è giusto che sia”, conclude Raggi gettando un velo di mistero sulla sua (personale) presenza al ballottaggio.
Raggi all’opposizione sempre e comunque quindi, per ricostruire un consenso (quello grillino) in gran parte perso dopo il quinquennio con la fascia tricolore. Sia in caso di vittoria di Michetti che di Gualtieri. Il leader del Movimento Giuseppe Conte aveva espresso nei giorni passati parole di stima per Gualtieri, suo ex ministro dell’Economia. Un apprezzamento a cui Raggi oggi ha risposto con una porta in faccia. Le parole della sindaca uscente potrebbero aver complicato i piani dell’ex presidente del Consiglio, che deve comunque fare i conti con più di qualche deputato e senatore contrario all’alleanza giallorossa.
Virginia Raggi si sta forse aprendo la strada per diventare la leader di una corrente interna al Movimento, contraria all’alleanza con il Partito democratico?
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