Rosa, rosa, rosa, perfino la spiaggia è rosa: tutto è in tinta nel film che vede protagonista la bambola più iconica di sempre, la bellissima Barbie, la bionda svampita per eccellenza, colei che può svolgere mille lavori – c’è Barbie cuoca, Barbie veterinaria, Barbie hostess, Barbie oculista, Barbie istruttrice d’aerobica e altre circa 300 mansioni – senza mai spezzarsi un’unghia, senza mai smuovere un capello, senza mai perdere l’equilibrio sui tacchi. Perché a Berbieland questo non può succedere: si vive coi talloni perennemente in su, a prova di tacco pumps.

L’adattamento live action che sta per arrivare anche nei cinema italiani – lo vedremo a partire dal prossimo 20 luglio – è il primo che la Mattel Film, insieme a WarnerBros, dedica alla sua celebre serie di fashion dolls e vede come protagonista l’affascinante Margot Robbie, affiancata da Ryan Gosling, che veste i panni – molto fluo per la verità – del plasticoso belloccio Ken.

La trama è semplice, quanto imprevista: Barbie, che nel nostro immaginario – vale anche per chi la detestava e la detesta – non può essere meno che perfetta e irreprensibile – all’improvviso si accorge di non essere più quel modello di perfezione suprema che tanto disagio e contemporanea ammirazione causa in molte e molti di noi. Un modello che, peraltro, per adeguarsi alle richieste di inclusività dell’epoca contemporanea, la Mattel ha ampiamente superato, proponendo tipologie di Barbie più rispondenti alla realtà. E, dunque, persa quella perfezione anche sullo schermo, Margot-Barbie si trova a dover affrontare un quesito alla Neo di Matrix: pillola rossa o pillola blu? Nel caso in esame si tratta di scegliere fra i tacchi 12 e le Birkenstock. Emblema, i primi, appunto di perfezione in quel di Barbieland. Le seconde, di prosaica e marroncina realtà.

E così, Barbie si ritrova a dover combattere in un mondo – il nostro – tutt’altro che perfetto. La vedremo correre, in fuga meglio di una Charlie’s Angel. Ma la vedremo anche portare un tocco di colore, in spiaggia, sui pattini, con Ryan/Ken.

Nell’attesa, le prime polemiche. Il Vietnam decide di bandire il film: una censura preventiva dovuta alla presenza, in una mappa geografica che Barbie consulta in una scena, della Linea dei 9 Punti, ovvero un sito controverso agli occhi del governo vietnamita, in quanto indica le rivendicazioni cinesi sull’intero Mar Cinese Meridionale, di cui il Vietnam reclama una parte.

E, nel frattempo, scoppia la Barbie mania sui social: è un profluvio di reel dedicati a prodotti sullo stile Barbieland, dalle mille ricette di cup cake e cakepops in tinta ai pattini quad versione anni ’80 tornati prepotentemente di moda. Naturalmente, non possono mancare la french manicure nei toni del rosa, come la sfoggia la stessa Margot Robbie, e le beach waves morbide, nei toni del biondo rosato. Guardaroba firmato Armani per la Barbie dello schermo: ma on line si trovano decine di inspo per copiarne gli outfit brillanti, sempre nei toni chewingum.

Cristina Cucciniello

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