Ad annunciare la notizia, esprimendo tutta la sua preoccupazione, è stato il sindaco di Bari, Antonio Decaro: “Oggi è stato avviato un atto di aggressione nei confronti della città. Il Ministro Piantedosi mi ha informato telefonicamente della nomina della commissione di accesso per valutare l’ipotesi di scioglimento del Comune. Quest’azione, come un meccanismo a orologeria, è stata innescata in seguito alla richiesta di un gruppo di parlamentari del centrodestra pugliese, tra cui due viceministri del Governo, e si riferisce all’indagine per voto di scambio che ha portato agli arresti, tra gli altri, l’avvocato Giacomo Olivieri e sua moglie, consigliera comunale originariamente eletta con il centrodestra”.

Il dossier contro la criminalità organizzata non considerato

La commissione nasce seguito alle indagini dell’operazione “Codice interno”, che hanno rivelato legami tra mafia, politica e imprenditoria locale dello scorso 26 febbraio, che ha portato anche all’arresto Maria Carmen Lorusso (poi passata alla maggioranza) posta agli arresti domiciliari. Nel primo atto di difesa il sindaco ha presentato in Prefettura un dossier da 23 fascicoli nel quale sono raccolte tutte le attività svolte dal Comune di Bari contro la criminalità organizzata (“Carte che nessuno ha letto”). “Fatti, denunce, documenti, testimonianze” scavalcate dalle pressioni politiche del centrodestra.

“Un atto gravissimo”

“È un atto gravissimo – continua il sindaco di Bari -, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio alla vigilia delle elezioni”. Decaro ricorda come l’amministrazione abbia saputo rispondere alla criminalità organizzata nel corso degli anni e fa notare che la richiesta di scioglimento provenga dagli stessi soggetti che negli anni passati hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio.

La precisazione del Viminale

Nella tarda serata di ieri, il Viminale ha precisato che “L’atto non è pregiudizialmente mirato allo scioglimento”, definendolo come “necessario in esito ad un primo monitoraggio circa i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari spa, interamente partecipata dallo stesso Comune”.

Il commento del PD

Stupore nel PD: “Rimaniamo basiti rispetto alle modalità con cui il ministro Piantedosi ha annunciato la nomina della Commissione per la verifica dello scioglimento del comune di Bari», ha commentato Elly Schlein. “L’atto di Piantedosi non è l’atto di un Ministro dell’Interno, ma è l’atto – continua il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – di chi prende ordini di partito, da parlamentari pugliesi che non hanno chance di vincere le elezioni a Bari e che utilizzano il Ministero dell’Interno per creare confusione e danneggiare i cittadini baresi”. Solidarietà anche da Dario Nardella: “Il ministero dell’interno di questo governo invece di garantire la sicurezza nelle nostre città pensa a commissariare le città amministrate dai sindaci di centrosinistra”.

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