Due eroi grillini barricati in Regione
Barillari e Cunial, chi sono i due eroi grillini contro il Green pass

«Stamo a occupà e amo dormito nell’uffici daa Reggione Lazzio. Bona resistenza a tutti. Lavoratoriiiii» Ve stamo a protegge noi».
Si chiama?
«Alvara Cunhal, una eroa daa resistenza, mpo’ stalinista, numm’è mai piaciuto Erico Berlinguè cor l’eurocommunismo, perché solo er compagno Stalin ce capisce».
«Ma non sono morti tutti e due, sia Cunhal portoghese che Baffone? E poi lei è una donna, che cavolo dice?»
«Forze me so confusa. Troppa cultura, alla fine una se confonne. Mi chiamo forze Sara Cunial?»
Non so, mi dica lei.
«Sì, troppo entusiasmo o forze troppe stelle de prima matina. E sto qui inzieme a Barillari er grande paparazzo che anche Fellini era innamorato de lui che l’ha messo anche nella Dolce Vita e stanno a supportà li lavoratori occupanno la Reggione Lazzio contro un governo libberticida che je vo imporre er Green Pass»
Ma va? Il grande fotografo? Possibile? Dov’è?
«Aspetti che je lo chiamo. Ah Barillà! C’è uno che te vole vedé perché nun ce crede che sei tu»
«Ma lei, scusi sa, non è Barillari il grande paparazzo, anzi the King of Paparazzi. Non ha neanche i baffi»
«Mbè? Mica posso sempre sta a fotografà tutto. Mo’ sto a occupà a Reggione Lazio pe’ libberà tutti li lavoratori dalla criminale tortura der Green Card. Lei che vo’?»
Ma lei di primo nome, non fa Rino?
«No, perché alla Nagrafe se so’ sbajati ma mamma me voleva chiamà Rino come er paparazzo e poi papà…»
Appunto, lei è Davide Barillari, non il grande Rino.
«Nu stamo a spaccà er capello in quattro. Io dico solo che a Costituzione dice che li lavoratori nu je poi impore er Green Pass come pecore perché a Costituzzione dice che nun zo’ pecore».
Scusate, scusate, ‘amo scherzato. ‘Amo scherzato perché abbiamo il cervello tarato sull’umorismo di Mario Marenco e Renzo Arbore quando mandavano in scena radiofonica la gag de “stamo a ffa’ un zittìn a favore daa sessualità dei bambini dell’Angola”. Chiediamo venia dunque alla reale Sonia Cunial che sta a ffà un zittin pe li lavoratoti corpiti dal Green Card, e chiediamo scusa al King of Paparazzi Rino Barillari che fotografava Antona Ekberg e se beccò un cazzotto da Peter ‘O Toool a via Veneto perché prese un sacco di botte e ha un archivio di quattrocentomila foto, lui ex ragazzino calabrese che scoprì il modo attraverso il cinematografo dello zio da cui ebbe una vision e scappò a Roma e li beccò tutti i Vip, anzi Vippe, e diventò il primo del mondo, The King of Paparazzi.
Povero Cunhal. È morto e parce sepulto, ma è stato un grande personaggio oggi dimenticato, ma ci siamo fatti affascinare dalla somiglianza dei cognomi e, sapete come sono fatti gli schifosi giornalisti che non hanno rispetto per nessuno e spargono terrore, vero? Oggi, mentre stavo facendo un Bancomat che poi non funzionava, si è avvicinato uno dei vostri che ha cominciato a insultarmi urlando come un pazzo: giornalisti di merda, siete voi che da due anni spargete terrore e odio, io sono una guida turistica e sono disoccupato. “Provi a fare il cameriere – ho consigliato – che le danno un sacco di soldi, io ci andrei”, gli ho detto e allora quello è venuto per menarmi e io sono fuggito per via dei Cestari poi ho imboccato la Palombella, ma questo non vi interessa.
Insomma, ho pensato: voi ragazzi Sonia Cunial e Davide Barillari siete con lui, no? In fondo, vedete, siamo giornalisti di merda che spargono il terrore e invece di informare leccano il culo al padrone non si sa quale, ma viviamo con questo sapore di culo sulle labbra ed è l’unico che abbiamo conosciuto per cui siamo addicted e quando vediamo un padrone gli diciamo “lei che profumo usa pe il bidè”. Vabbè, era solo per spiegare lo scherzo: far finta di confondere il grande maestro del coraggio e dello scatto Rino Barillari, col gentile Davide che conosce la Costituzione a memoria, che è anche la Costituzione più bella del mondo che dice che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro ma poi dimentica di dire chi è che dovrebbe costituzionalmente garantire il lavoro: è una piccola lacuna.
Un pretesto, capite? Un piccolo lurido pretesto: Cunial che somiglia a Cunhal, Davide Barillari che non è Rino Barillari. Chi è Rino? Il grande genio che ha incantato e ancora incanta il mondo dell’immagine rubata con lo scatto. E Cunhal che fu arrestato ai tempi di Salazar, il dittatore fascista del Portogallo e che però gli permise di laurearsi da prigioniero e lui scappò da Stalin e disse che Berlinguer era un gran traditore perché voleva staccare il Pci dalla grande comunità comunista guidata dall’Unione Sovietica. Un grande e un piccolo, ma eroico personaggio. Sonia, ci scusi tanto, l’ha certamente capito e perdonato.
Lei fa la sua bella lotta trincerata negli uffici della Regione Lazio ed è contenta che ci sia anche Davide che è un Barillari anche lui ma lei non somiglia a Àlvaro ma ci avémo scherzeggiato sopra solo perché lei di cognome fa Cunial e somiglia a quello di Cunhal il grande comunista portoghese. Confessiamo: so’ mezzucci, giochetti di giornalistacci, da scrittoracci, gentaccia che non scoperchia mai la scatola di tonno o se lo fa, è soltanto per una misera cena alla luce di una lampadina appesa al soffitto, da pochi watt.
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