L’Italia è il paese dei condoni. Questo è il leit motiv che si sente in questi giorni dopo la tragedia di Ischia. Sarà vero, anche se la questione è più complessa. La percentuale degli effettivi abbattimenti degli abusi edilizi a fronte di provvedimenti definitivi di demolizione, infatti, è piuttosto bassa, fino a toccare percentuali ridicole in alcune regioni del sud. Ad ogni modo, la media nazionale delle ordinanze comunali eseguite è pari al 32,9%.

Condono o non condono, insomma, gli immobili abusivi restano comunque lì. Allora, più che il paese dei condoni, siamo il paese degli abusi edilizi a prescindere, che se ne infischia anche dei condoni. Paradossalmente, se i condoni servissero a regolarizzare le pratiche amministrative incagliate comportando l’abbattimento degli immobili veramente pericolosi, potrebbero anche avere una logica. Invece niente, la realtà è un’altra. Si preferisce continuare a fare polemica cercando di collocarsi dalla parte giusta, evitando di affrontare in concreto certi problemi e di toccare certi interessi. Ad ogni tragedia, allora, si cerca il capro espiatorio del momento.

Il Sindaco che non ha vigilato, piuttosto che il politico che ha votato il tal provvedimento. Per smetterla una volta per tutte, sarebbe auspicabile un provvedimento bipartisan: un piano nazionale per l’abbattimento immediato degli immobili abusivi veramente pericolosi. Senza discussioni, entro un anno. Sarebbe un primo passo, ma concreto. Se l’immobile è abusivo con accertamento definitivo ed è pericoloso, nessuno potrebbe dirsi contrario. Eppure….