Batte il coronavirus e torna a casa, applausi e fuochi d’artificio: “Da oggi solo cose belle”

Batte il coronavirus, torna a casa dopo quasi un mese in ospedale e viene accolto da applausi e fuochi d’artificio. Una storia a lieto fine quella che ha visto protagonista Giorgio, 26enne residente a Pianura, periferia occidentale di Napoli.

Il ragazzo il 27 marzo scorso venne ricoverato al Policlinico dopo la positività al tampone emersa all’ospedale San Paolo dopo una settimana di febbre, vomito e dissenteria. Giorgio a fine febbraio era rientrato insieme alla fidanzata da un viaggio a Parigi. Dopo una decina di giorni inizia ad accusare i primi sintomi riconducibili al coronavirus e finisce in ospedale.

Nel frattempo nel quartiere iniziano a circolare voci, infondate, di un presunto focolaio nella zona dove risiede con la famiglia, le case popolari di via Evangelista Torricelli. Voci alimentate anche da fotomontaggi di pagine di giornale che allarmano ancora di più i cittadini della zona, scatenando una vera e propria psicosi.

Per fortuna a distanza di quasi un mese, Giorgio sta bene e, ad oggi, non sembrerebbero esserci nuovi casi tra le palazzine popolari. I due tamponi effettuati sempre al Policlinico hanno dato esito negativo e questa mattina, martedì 21 aprile, è tornato finalmente a casa ricevendo la calorosa accoglienza di familiari e amici.

“È stato il periodo più triste e brutto di tutta la nostra vita” commenta la fidanzata Grazia. “Siamo stati male, abbiamo sofferto tanto e solo noi sappiamo quello che abbiamo passato… Amore mio sei stato forte hai vinto tu e insieme a te abbiamo vinto noi”.

La ragazza ringrazia “tutti i medici e gli infermieri che si sono presi cura di te come se fossi stato figlio loro. Li ringraziamo per il lavoro che svolgono 24 ore su 24 con tutti i pazienti ricoverati. Ringraziamo tutte le persone che ci sono state vicine giorno e notte con una telefonata, un messaggio, non lasciandoci mai e dico mai soli in un momento così buio. Da oggi scriveremo un nuovo capitolo fatto solo di cose belle”.