Criticare la legge Cartabia perché nei giorni della tragedia del Bayesian ha impedito alla Procura di parlare con i giornalisti, creando, secondo il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, e allo stesso tempo non disporre i test antidroga e anti-alcol ai membri dell’equipaggio perché “erano feriti e sotto choc”.

Naufragio Bayesian, niente testi alcol e droga per equipaggio

Quasi surreale la conferenza stampa del procuratore Ambrogio Cartosio, chiamato a far luce sulla strage della barca a vela affondata a Porticello (Palermo) nelle prime ore del mattino di lunedì 19 agosto in seguito alla tempesta. Sette le vittime accertate, con il recupero dei sei dispersi ultimato nella giornata di ieri. Sopravvissuti tutti i membri dell’equipaggio, eccezion fatta per il cuoco. Adesso la Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di naufragio colposo e omicidio colposo, vuole vederci chiaro e sta valutando le posizioni del comandante del lussuoso veliero e degli altri membri dell’equipaggio che nelle ore successive alla tragedia non sono stati sottoposti ai test alcolemici e anti-droga che, se positivi, potrebbero aggravare le loro posizioni in caso di iscrizione nel registro degli indagati. Anche perché nelle ore precedenti al disastro c’era stata una festa sul veliero.

Il procuratore ha così commentato quanto accaduto: “Una tragedia gravissima. Dai Vigili del Fuoco, professionalità e coraggio eccezionale. Al momento abbiamo aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo e omicidio colposo”. Parla di “sviluppi delle indagini che non possono essere assolutamente prevedibili” e, sugli esami non effettuati, aggiunge: “I membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test” perché “erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.

Naufragio Bayesian, equipaggio sulla scialuppa, ospiti ancora su veliero

Dalle prime ricostruzione è emerso che un membro dell’equipaggio era presente in plancia al momento del naufragio. Perché non ha segnalato in tempo l’arrivo della tempesta? Si ipotizza che il Bayesian sia stato investito da un downburst, una violenta raffica di vento che può raggiungere velocità superiori ai 100 chilometri orari. “Stiamo indagando anche sul perché l’equipaggio si sia salvato salendo sulla scialuppa mentre gli altri ospiti erano nello scafo” ha aggiunto.

Naufragio Bayesian: “Non c’era allerta burrasca”

Sul perché la barca a vela, insieme ad un’altra imbarcazione olandese, il Sir Robert B. P. (con l’equipaggio che ha soccorso in mare i 15 sopravvissuti del Bayesian), fossero in rada quella sera nonostante le previsioni meteo non proprio raccomandabili, arrivano in soccorso le parole Raffaele Macauda comandante della Capitaneria di Porto di Palermo che nel corso della conferenza spiega: “Le due imbarcazioni potevano stare in rada in quella zona. Per quella sera non c’era un’allerta di burrasca”.

Naufragio Bayesian, società recupererà relitto

Al vaglio della procura di Termini Imerese anche le testimonianze degli stessi sopravvissuti. Cinque delle vittime sono state trovate nelle cabine di sinistra del veliero, probabilmente nel tentativo di cercare bolle d’aria mentre l’acqua invadeva l’imbarcazione. Ulteriori elementi utili alle indagini potrebbero arrivare anche dal recupero del relitto, che adesso si trova a 500 metri di profondità. Recupero che la società armatrice del Bayesian ha già annunciato di voler fare.

Naufragio Bayesian, critiche a legge Cartabia

Tornando invece alla critiche alla legge Cartabia, e nello specifico all’artico 5 del decreto 106 del 2006 (modificato nel 2021) che vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari (si possono utilizzare solo il comunicato stampa o la conferenza stampa), il procuratore Cartosio spiega ai giornalisti il perché del suo silenzio: “In questi giorni non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente. Personalmente – aggiunge – ho criticato questa legge in più di un dibattito pubblico perché a mio avviso questa legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono. Più ancora quando riguarda i magistrati che devono rispettare le leggi. Ecco la ragione per la quale non ho potuto rispondere alle domande che mi venivano rivolte”.

Redazione

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