Ho conosciuto Ambrogio Crespi quando mi ha contattato per raccontare la mia storia nel docufilm Terra Mia. Insieme siamo andati a San Luca (RC), luogo iconico della ‘ndrangheta, una terra che ha visto nascere le più sanguinose lotte tra faide calabresi. In quella occasione ho potuto approfondire la sua conoscenza; ho colto la sua sensibilità, la sua umanità, la sua fragilità, ho potuto vederlo emozionarsi difronte ad alcune storie e racconti. Doti che appartengono solo a persone speciali”. Queste le parole di Benedetto Zoccola, testimone di giustizia, vicesindaco di Aversa e consigliere comunale di San Luca apparse oggi sul suo profilo Facebook a supporto di Ambrogio Crespi che attende da ormai 8 anni la sentenza di assoluzione relativa ad un presunto coinvolgimento con l’ndrangheta e che il prossimo 9 marzo sarà proprio la Suprema Corte di Cassazione ad esprimersi.

Un uomo che fa parte di un sistema criminale ha il sangue freddo. Ambrogio è l’opposto, ed io la criminalità organizzata l’ho vista negli occhi, so bene di cosa parlo. Non potrò mai dimenticare quando, durante le riprese del docufilm, siamo entrati nella chiesa di San Luca ed ho incrociato lo sguardo commosso di Ambrogio nel vedere alcune madri che avevano perso i loro figli nella strage di Duisburg. Se fosse stato un uomo ‘diverso’ tutto ciò non sarebbe accaduto, non avrebbe mai potuto accendere una telecamera in queste terre e avrebbe pagato con delle conseguenze inimmaginabili un eventuale disonore – prosegue Zoccola – Ambrogio Crespi è un padre di famiglia e nella vita poteva decidere di occuparsi di qualunque cosa vista la sua professione, invece ha scelto di dedicarsi alla legalità, di stare a fianco alla giustizia, di andare contro ogni tipo di mafia e di incoraggiare le giovani future generazioni ad intraprendere il cammino giusto sfatando il mito del criminale. Questo è Ambrogio e tra noi è nato un rapporto di grande amicizia; ha continuato a stare al mio fianco, se avessi avuto il minimo dubbio sulla sua persona lo avrei immediatamente allontanato come è mia usanza fare quando percepisco delle situazioni sbagliate”.

È importante ed indispensabile – conclude Benedetto Zoccola – ora riconoscere e ripristinare la verità già il prossimo 9 Marzo! Una brava persona non può continuare a vivere in questa maniera perché certe situazioni ti logorano dentro!”.