È in quarantena in Cina ma continua a seguire da casa gli allenamenti del suo Dalian Yifang. Rafael Benitez stasera, in occasione della finale di Coppa Italia, tiferà Napoli. “Città meravigliosa, bellissima, pubblico eccezionale, caldo come pochi: spero che il destino sia con loro”, ha detto il tecnico in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport – Stadio. Con gli azzurri, che ha allenato tra il 2013 e il 2015, ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Gli ultimi trofei conquistati dalla squadra di Aurelio De Laurentiis.

“Le partite non sono sfide personali, però è chiaro che chi ha talento ha maggior possibilità di occupare la scena e di imprimere una svolta. Ci sono personaggi di enorme qualità ovunque e fatico a preferirne uno all’altro: se posso sbilanciarmi, e che nessuno si arrabbi, io spero che sia azzurro l’uomo del match”, ha detto ad Antonio Giordano l’allenatore spagnolo. E poi ha ricordato le sue vittorie partenopee. La prima: la Coppa Italia vinta a Roma contro la Fiorentina. “Una notte senza gioia – dice – perché sapemmo ciò che era successo prima della partita e venimmo informati dopo delle difficili condizioni di Ciro Esposito, che poi sarebbe morto un mese dopo. Ma ho impresso l’accoglienza a Napoli, al rientro, i poliziotti che sul treno ci chiedevano un selfie o una foto, quella necessità di essere felici che cogliemmo negli sguardi”.

Il punto più alto della gestione Benitez, ma anche di quella De Laurentiis, si tocca però nel dicembre 2014, quando il Napoli vince ai rigori contro la Juventus la Supercoppa Italiana. “La Supercoppa dà una dimensione più ampia e poi quel successo lo celebrammo su un palcoscenico internazionale – ha spiegato – Dal punto di vista tecnico, penso che giocammo una gran partita contro la Fiorentina, all’Olimpico; ma da quello mediatico e anche ambientale, visto che eravamo in prossimità del Natale, fu più fashion il trionfo in Qatar, che ebbe anche modo di regalare il pathos dei rigori. Insomma, ci furono tutti gli ingredienti per arricchire quella notte e poi, non devo certo ricordarlo io, per i napoletani battere la Juventus dà un sapore particolare“.

Benitez dice anche di essere in buoni rapporti con il presidente De Laurentiis. E da questi sarebbe potuto nascere lo scorso gennaio uno scambio tra il napoletano Lozano – il messicano è stato ieri cacciato dall’allenamento dall’allenatore azzurro Gennaro Gattuso – e Yannick Carrasco, in forza al Dalian. “Siamo rimasti in contatto e quando capita di parlarsi, si avverte reciproca stima. All’epoca, com’è inevitabile che sia, ci furono divergenze ma niente di clamoroso o irrispettoso. Abbiamo avuto modo di chiacchierare in gennaio, mi pare, perché si poteva profilare uno scambio tra Lozano e Carrasco; e poi per il suo compleanno, recentemente, quando è stato piacevole confessare i sentimenti che l’uno prova nei confronti dell’altro”.

Redazione

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