La partita economica
Berlino continua l’ostruzionismo a Unicredit mentre Deutsche Bank si sfila su Commerzbank, Orcel spinge: “Test per l’Europa”
AAA cercasi unione bancaria. O quantomeno cercasi Stati che non ostacolino troppo le unioni tra istituti europei. Il caso Commerzbank-Unicredit è emblematico di come nel Vecchio Continente l’integrazione del sistema bancario sia ancora lontana. La Germania ha iniziato ad alzare barriere sempre più alte per bloccare la scalata di Unicredit. Anche oggi il governo tedesco ha confermato la sua contrarietà, invocando “la massima indipendenza possibile” per una delle più importanti banche del paese.
Berlino continua a fare ostruzionismo a Unicredit mentre Deutsche Bank si sfila su Commerzbank
“Stiamo considerando come possiamo trovare una soluzione che sia buona per Commerzbank e molto buona per il governo federale, mentre rispettiamo l’indipendenza di Commerzbank”, ha dichiarato il segretario di Stato alle Finanze Florian Toncar. L’occasione è stata la sua audizione alla commissione finanze del Parlamento tedesco in cui è stato ‘interrogato’ sulla vendita del 4,5% di Commerzbank a Unicredit da parte del governo. Toncar ha puntato il dito sull’effetto sorpresa utilizzato da Unicredit che “ha turbato molti stakeholders che sono importanti per Commerzbank”. “Questo è il motivo per cui non è saggio procedere in modo troppo aggressivo, con una banca grande, regolata e altamente complessa”, ha aggiunto il segretario di Stato.
Deutsche Bank si sfila su Commerzbank
Berlino quindi cerca soluzioni, ma intanto a sfilarsi dalla partita per la Commerzbank è il primo istituto tedesco, la Deutsche Bank. “Penso che abbiamo ancora del lavoro da fare prima di essere veramente posizionati per partecipare al consolidamento” ha dichiarato il Cfo James von Moltke a cui è stato chiesto se l’istituto avesse intenzione di entrare in gioco. Von Moltke è intervenuto alla Bofa ceo conference, e come riporta Bloomberg, si è anche lasciato andare ad un’ammissione: “Ad essere onesti, trarremo un po’ di vantaggio, almeno nel breve periodo, dalle turbolenze di due dei nostri concorrenti”.
Orcel spinge: “Test di prova per l’Europa”
Nello stesso ritrovo annuale dei Ceo finanziari, a parlare è stato anche l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel. “Qualsiasi strada abbiamo davanti richiede di continuare il dialogo e avere un dialogo”, ha risposto a chi gli chiedeva dello scambio di informazioni avuto con il governo tedesco. “Siamo molto interessati a riaprire un dialogo su Commerzbank” e un “dialogo costruttivo con tutti gli stakeholders”, visto che comunque – ricorda Orcel – Unicredit ha sempre “3,5 miliardi investiti in Commerzbank”. L’ad italiano ha cercato di mandare un messaggio in merito al potenziale acquisto di azioni della banca tedesca: “Non c’è un’ offerta è un investimento e non altro”, “possiamo mantenere, aumentare o vendere la quota”. Inoltre, “non chiederemo posti nel consiglio di Commerzbank”, ha aggiunto. Ma alla fine il ceo di Unicredit ha concluso con un monito: “La mossa su Commerzbank è un test di prova per l’Europa“. L’esame è iniziato.
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