Da Milano a Bari, si continua a celebrare un Grande Processo alla morale, un controllo quasi di natura islamica su ogni ragazza che abbia avuto rapporti, amichevoli o sentimentali, con Silvio Berlusconi negli anni in cui era Presidente del consiglio e amava attorniarsi nelle sue serate oltre che di amici anche di belle ragazze. Questo grande processo è spezzettato in tanti filoni “minori”, dopo che il leader di Forza Italia è stato clamorosamente assolto dall’accusa infamante di “prostituzione minorile” a Milano e poi in cassazione.

Se non è stata sedotta per denaro la diciassettenne Karima El Mahroug, ragionano un po’ di pm sparsi in varie parti d’Italia, dalla Lombardia alla Toscana e poi a Roma e a Bari, sicuramente lo sono state le altre. E, poiché, chiamate a testimoniare dalle varie procure sulla domanda ripetuta ossessivamente sulla “verità” di quel che accadeva in quelle serate, ad Arcore, ma anche nella dimora romana del premier, raccontavano cose che non piacevano agli inquirenti, alcune di loro sono state trascinate nei diversi tribunali con diverse imputazioni. Un filone si sta svolgendo a Bari, dove è già stato celebrato un “processo escort” in cui è stato condannato a due anni e dieci mesi per favoreggiamento della prostituzione Giampaolo Tarantini. Alcune ragazze che hanno testimoniato a quel dibattimento come al solito non sono state credute, e si sono ritrovate davanti al giudice monocratico che proprio due giorni fa le ha condannate a due anni di reclusione per falsa testimonianza. Dovevano dire per forza di aver fatto sesso a pagamento, e non l’hanno detto. Quelli che se la sono cavata, una terza ragazza (inutile fare i nomi, sarebbe solo un pizzico di morbosità in più per gli amanti del genere) e l’autista di Tarantini, hanno seguito i consigli degli avvocati adducendo il pericolo di autoincriminarsi. E hanno portato a casa l’assoluzione.

Ma il bello deve ancora accadere, nel capoluogo pugliese, perché il prossimo 24 novembre, salvo rinvii, sul banco degli imputati dovrebbe esserci proprio Silvio Berlusconi, accusato di aver pagato Tarantini per mentire. Siamo sempre alle solite. Poiché la Verità del Grande Processo alla morale impone che in ogni aula di giustizia si debba sempre parlare di questi rapporti sessuali con l’ex premier per denaro, e chi non lo dice viene processato e qualche volta condannato. Occorre ricordare che in Italia la prostituzione non è considerata una professione ma un comportamento e che comunque non è reato? I magistrati dell’accusa ne sono ben consapevoli, quindi girano intorno e trovano comunque il modo di istruire processi per altri reati, saltando addosso ai testimoni, preferibilmente alle ragazze, così la morbosità sessuale rimane sempre accesa.

Il caso più clamoroso è quello di Milano, dove sono alla sbarra 28 persone, oltre allo stesso Berlusconi, per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. E dove il primo inciampo ha mostrato quanto sia difficile da estirpare quel metodo lombardo che bada più alla sostanza che alla forma delle procedure e dell’applicazione delle regole. Così nell’aula in cui si celebrava il processo chiamato “Ruby uno”, quello in cui alla fine Berlusconi è stato assolto, e anche in quella del “Ruby due”, una serie di ragazze sono state sentite come testimoni, cioè come pubblici ufficiali che prestano giuramento, e in seguito incriminate per falso, mentre in realtà erano già indagate. E avrebbero avuto diritto, in quella veste, a essere assistite da un difensore e anche a rifiutarsi di rispondere alle domande o persino a mentire. Si chiamano diritti della difesa, e sono stati calpestati.

La procura della repubblica di Milano, rappresentata in aula anche da un magistrato di punta come l’aggiunta Tiziana Siciliano che ha avuto parole sferzanti e offensive nei confronti del principale imputato, ha dovuto prendere atto del fatto che con l’ordinanza di un anno fa del tribunale, ogni deposizione di quelle ragazze nei processi “Ruby uno” e “Ruby due” era carta straccia. E che finalmente si poteva applicare pienamente il codice del 1989 che vietava l’ingresso del fascicolo del pm in aula. E mercoledi prossimo è previsto un quella stessa aula l’intervento dell’avvocato Franco Coppi, colui che fece assolvere Silvio Berlusconi al processo per la prostituzione minorile. Farà ancora il miracolo o una sentenza sfavorevole sancirà che il Grande Processo alla morale è destinato a non finire mai?

Avatar photo

Politica e giornalista italiana è stata deputato della Repubblica Italiana nella XI, XII e XIII legislatura.