L'intervento alla convention di Forza Italia "L'Italia del futuro"
Berlusconi scende di nuovo in campo: “Deluso da Putin, mi sembrava un uomo di democrazia e di pace”

Giornata storica per Silvio Berlusconi. E per svariati motivi: da circa due anni e mezzo il fondatore e leader di Forza Italia non interveniva in presenza. Tra lo sventolio di bandiere nell’Hotel Parco dei Principi a Roma, il Cavaliere è intervenuto a “L’Italia del futuro”, convention di due giorni organizzata da Forza Italia, definendo “quella di oggi può essere una nuova discesa in campo”. Convinto che “siamo assolutamente importanti per il futuro dell’Italia, oggi come allora, siamo in politica perché rappresentiamo qualcosa che senza di noi non esisterebbe”. E pure “siamo riusciti a evitare presa potere da parte della sinistra comunista”.
Così tanti applausi che Berlusconi ha invocato: “Non andate avanti perché mi viene male al cuore. Il vostro applauso il vostro calore mi fa venire male al cuore”. Oltre 40 minuti di discorso, spesso a braccio, senza leggere, perfino tagliato perché “molto lungo”. L’85enne ha toccato tutti i temi e quindi anche la grande e attesa presa di distanza, per la prima volta, dall’amico Vladimir Putin, il presidente della Russia che 45 giorni fa ha lanciato la sua “operazione speciale” in Ucraina. “Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io l’avevo conosciuto vent’anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace. Noi non abbiamo avuto alcuna esitazione a schierarci: la posizione di Forza Italia è quella espressa nella durissima ‘Risoluzione contro l’aggressione della Russia all’Ucraina’ approvata dal Parlamento Europeo in seduta straordinaria il primo marzo, risoluzione che io ho convintamente votato”.
L’aggressione di Mosca invece di avvicinare la Russia in Europa l’ha portata tra le braccia della Cina, “peccato!”, ha commentato il quattro volte Presidente del Consiglio. Di fronte ai massacri di civili, come quelli di Bucha Mosca non dovrebbe negare le sue responsabilità quanto “dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra“. L’Italia per il leader di Forza Italia deve lavorare affinché la brutalità della guerra cessi e “si arrivi ad un compromesso accettabile da tutti. Questo significa però che la libertà e l’integrità dell’Ucraina devono essere garantite”. Alla Russia per Berlusconi spetta il primo passo per far ritornare i rapporti internazionali in una condizione di normalità “facendo tacere le armi”. Il cessate il fuoco da parte della Russia è “fondamentale e prioritario”.
L’Italia sta pagando politicamente ed economicamente il mancato sforzo di diversificare le fonti di energia non intrapreso in passato. “Ci hanno danneggiato le scelte ideologiche che hanno portato alla rinuncia del nucleare, che hanno portato alla riduzione della produzione e della ricerca nazionale che hanno portato al blocco dei rigassificatori. Per questo non siamo in grado di rinunciare, almeno nell’immediato, alle forniture di gas russo, anche se questo deve essere il nostro obiettivo nei tempi giusti. Ora si invoca una politica dell’energia comune mentre l’Europa paga ancora una volta la debolezza che le deriva dall’assenza di leader e soprattutto dall’assenza di una politica estera unica e di una politica di difesa comune, quelle innovazioni che da sempre io ho invocato, naturalmente in una stretta alleanza con gli Stati Uniti, paese guida del mondo libero, Paese al quale ci lega un profondo debito di riconoscenza”.
Il momento più personale, politicamente parlando, quando ha sottolineato come “in questi 28 anni abbiamo scritto la storia. Abbiamo creato il bipolarismo in Italia, abbiamo reso possibile l’esistenza di un centrodestra di governo, un centrodestra che senza di noi non sarebbe mai esistito, non esisterebbe oggi e non potrebbe esistere neppure per il futuro. Non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani”, sia riguardo la politica interna che quella estera: “Italia è stata protagonista per la nostra capacità di costruire relazioni importanti e indicare la strada nella risoluzione di situazioni complesse”.
Sulla sua persecuzione: “Penso alla grottesca espulsione dal Senato e dalla politica attiva, di cui sono stato vittima 9 anni fa e sulla quale aspetto ancora che la Corte Europea dei diritti dell’uomo faccia chiarezza e faccia giustizia. Tutto questo ci ha indeboliti. Certamente, i nostri numeri non sono quelli del passato e non sono quelli che io vorrei, ma non ci hanno sconfitti, noi siamo ancora qui, più determinati e, soprattutto, più determinanti che mai”. Sugli alleati Berlusconi ha parlato di diversità ma anche di sostanziale lealtà, “ai quali ci lega un rapporto di stima e di condivisione. Un rapporto che non è venuto meno neppure con la nascita del governo di emergenza e di unità nazionale – e poi una critica su Fratelli d’Italia che a giudizio di Berlusconi avrebbe “perso l’occasione, entrando nel governo, di essere partecipe del rilancio del Paese”. Nel centro destra, Forza Italia per Berlusconi rimane importante: “perché senza di noi non esiste nessuna maggioranza possibile, né di destra né, per assurdo, di sinistra. Ma soprattutto siamo determinanti sul piano delle decisioni politiche, il che conta ancora di più. Noi dunque rappresentiamo il centro”.
L’identificazione con il Partito Popolare Europeo: “Il partito di cui siamo parte e che orgogliosamente rappresentiamo in Italia”. Berlusconi ha poi rivendicato la sua politica di “rigorosa e costante fedeltà all’Europa, e all’Alleanza Atlantica”. Rammarico per non essere riuscito “a dare all’Europa una politica unica estera di difesa comune e oggi siamo difronte a una aggressione senza precedenti contro un Paese che sta combattendo per la sua libertà”. E ancora sul governo: “Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi. Noi non consentiremo mai a nessun governo, come non lo abbiamo mai consentito, di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire la casa, che per noi è sacra, è il simbolo dell’unità e della continuità della famiglia. Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi”.
Sulla riforma della Giustizia: “Ribadisco che ci aspettiamo un ampio dibattito in Parlamento con l’approfondimento delle nostre osservazioni senza che venga posta la questione di fiducia”. E a chiudere: “Dobbiamo lavorare insieme per continuare a crescere sul piano dei numeri e della qualità, perché, anche se i sondaggi negli ultimi mesi sono in crescita, possiamo comunque arrivare molto ma molto più su e io sarò in campo per puntare a questo risultato”. L’ultima apparizione in presenza di Berlusconi risaliva al 19 ottobre del 2019, era pre-covid, alla manifestazione voluta da Salvini “Orgoglio Italiano”, in Piazza San Giovanni, piena, a Roma.
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