L’intervista che rompe il silenzio
Berlusconi torna a parlare dopo il ricovero: “Sto migliorando” No secco a ddl Zan e dote ai 18enni
Una intervista che rompe il silenzio che aveva dato il là anche a voci tremende sulle sue condizioni di salute. Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, torna a parlare con una intervista a Il Giornale in cui tratta i principali temi di politica e attualità.
IL COVID – Ma il colloquio parte innanzitutto dalle condizioni di salute dell’ex premier, 84 anni, reduce dal Covid e da postumi che ne hanno debilitato il fisico. “Per fortuna sto gradualmente migliorando. I miei medici mi hanno finalmente autorizzato a riprendere un minimo di attività, pur senza ancora uscire di casa”, spiega nell’intervista, in cui definisce il Coronavirus “un male insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo”.
IL DDL ZAN – Altro tema toccato da Berlusconi è il disegno di legge Zan sull’omotransfobia, che Fratelli d’Italia e Lega osteggiano e che trova Forza Italia spaccata tra una parte che lo sostiene e una seconda che, tramite la senatrice Lucia Ronzulli, vorrebbe ‘cassare’ in favore di una nuova proposta.
Berlusconi tra le due fazioni sceglie la seconda. Per l’ex premier infatti il ddl Zan è “un grave errore perché non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Le leggi a questo proposito esistono già e, se non bastano, possiamo aggravarle e inasprire. La legge Zan non aggiunge nulla a questa tutela e porta invece con sé un grave rischio, quello di limitare la libertà di opinione”.
Per questo, aggiunge Berlusconi, “il ddl Zan non lo possiamo certamente votare. La nostra senatrice Ronzulli ha presentato un’altra proposta di legge, che affronta il tema della tutela dalle discriminazioni in uno spirito liberale. Quella è la strada da seguire”.
DOTE AI 18ENNI E TASSE – Ovvia bocciatura arriva anche per la proposta del segretario del Partito Democratico Enrico Letta di una dote ai 18enni ricavata dalla tassa di successione. Quest’ultima, o meglio la sua riforma, è una questione di cui Berlusconi è orgoglioso: “Fino a quando saremo al governo nessuna patrimoniale e nessuna tassa sull’eredità potranno essere introdotte”, spiega nell’intervista.
Allargando il discorso alla tasse, Berlusconi evoca un “fisco amico” con flat tax, abolizione dell’Irap e anno fiscale bianco “bloccando tutte le cartelle esattoriali fino alla fine del 2021”. La tassazione in particolare dovrà essere, nel piano di Forza Italia, “al 15 per cento fino a 25mila, al 23 per cento fino a 65mila e al 33 per cento oltre 65mila”.
IL RAPPORTO CON GLI ALLEATI – Domande arrivano anche sul rapporto con gli alleati Salvini e Meloni, dato che ormai da mesi secondo i sondaggi Forza Italia è relegato a terzo partito della coalizione, con la Meloni sempre più lanciata (sempre per i sondaggi) verso le leadership dell’area. La numero uno di Fratelli d’Italia per Berlusconi “è una risorsa importante” ma ma il futuro premier “se governerà il centrodestra, lo sceglieranno come sempre gli elettori, decidendo a quale partito dare più voti”.
Su Brugnaro e Toti, fondatori di Coraggio Italia, gruppo parlamentare dove sono confluiti numerosi deputati e senatori di Forza Italia, il giudizio di Berlusconi è sferzante: per l’ex premier l’operazione “fa l’opposto di quello che sarebbe necessario: unire le forze per rilanciare una grande area liberale, cattolica, europeista, garantista, del governo del Paese” mentre “tutti i tentativi di frammentazione hanno avuto vita breve e nessuna prospettiva politica”.
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