Sicuramente la partecipazione di Matteo Renzi alla Festa dell’Unità di Pesaro ha fatto parlare e discutere. Un intervento, quello dell’ex premier, che ha testimoniato la sua volontà di entrare a far parte del campo largo del centrosinistra. Senza mettere veti, ma certo lanciando stoccate soprattutto al Movimento 5 Stelle. Il Partito democratico, socio di maggioranza di questa improvvida coalizione, deve già cercare di tenere unita questa non semplice alleanza. Oggi, chi prova a indicare una linea, è Goffredo Bettini, una delle voci più influenti al Nazareno per quanto riguarda strategie.

Bettini smorza l’entusiasmo di Renzi per il campo largo

In un articolo sul Fatto Quotidiano, Bettini smorza gli entusiasmi di Renzi e dei suoi, che già si vedono protagonisti di questo ipotetico campo largo. “Nelle settimane agostane si sono moltiplicati dei confronti e alcune iniziative che hanno messo al centro proprio chi (Renzi) avrebbe dovuto per una volta aiutare un processo virtuoso, piuttosto che volerlo incarnare, interpretare, condizionare, dando perfino maliziosi consigli al Pd, circa il modo di trattare la sua segreteria Elly Schlein”, ha scritto Bettini. “Renzi si dimostra ancora una volta un politico svelto e scaltro. Ma non intendo parlare di lui. Piuttosto del quadro che si sta determinando: da inopportuno si sta trasformando in un letale errore politico. Giusto far cadere i veti, stravagante dare le chiavi dell’allargamento del centrosinistra a Renzi. L’ex premier ha esaurito un ciclo. Ha lasciato detriti che non vanno scaricati sul futuro, ma suggeriscono quella condotta misurata che in politica è un aspetto decisivo”, ha poi aggiunto.

Bettini, il centro moderato e le elezioni in Liguria

“Quello che magari potrebbe essere possibile per il Pd (non credo), non è sicuramente digeribile dal resto della sinistra e dal M5s. Legittimamente. Aiutare l’emergere di un centro democratico deve essere un obiettivo concordato dall’insieme della coalizione; non uno strappo politicista solitario, che rischia di essere una bolla mediatica, piuttosto che una ricollocazione di parti dell’elettorato moderato” dice criptico ma non troppo Bettini. “Inoltre, ogni ipotesi di accordo va messa con i piedi per terra circa i programmi, i valori, i comportamenti condivisi. Le prossime elezioni locali sono una prova fondamentale per procedere. A partire dalla Liguria, dove un po’ solitariamente la candidatura autorevolissima di Orlando sta cercando di comporre un quadro difficile”, conclude l’esponente del Pd.

Redazione

Autore