Il racconto
Bianca Balti e il tumore ovarico. L’esperto: “C’è da essere ottimisti”. Cos’è e come si cura: il precedente della modella nel 2022
In un post pubblicato su Instagram nella giornata di ieri la top model Bianca Balti ha fatto sapere di essere stata sottoposta a un intervento chirurgico per un tumore ovarico e ha raccontato la sua esperienza in ospedale. “Ho un tumore alle ovaie che si è diffuso a diversi organi. Sono stata operata e mi trovo in un ospedale fantastico, dove mi sento estremamente accudita”, ha rassicurato tutti Balti, iniziando il suo racconto partendo da quanto accaduto la domenica precedente: “Domenica scorsa sono andata al pronto soccorso per capire che il mio dolore addominale era dovuto a un tumore ovarico di stadio 3C. È stata una settimana carica di paura, sofferenza e lacrime, ma anche di amore, speranza, risate e forza. Ho davanti un lungo percorso, ma sono sicura che vincerò questa battaglia. Lo farò per me, per i miei cari (le mie figlie in primis) e per chiunque abbia bisogno di forza. Potete prenderne un po’ dalla mia, perché ne ho tanta”.
Il tumore ovarico in stadio 3C indica che la malattia ha coinvolto una o entrambe le ovaie e si è probabilmente estesa oltre la pelvi, con possibile diffusione a livello peritoneale. Il trattamento è abbastanza complesso, ma ad oggi come confermato da Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs all’Ansa l’ottimismo di Bianca Balti è più che giustificato visto che “la medicina è in grado di curare molto meglio questo tipo di tumore e in molti casi otteniamo la guarigione delle pazienti”, prevedendo un approccio chirurgico mirato a rimuovere la massa tumorale, che spesso comporta l’asportazione di tube, ovaie e altri tessuti colpiti e a seguito la chemioterapia con farmaci citotossici e a seguire con farmaci contro la mutazione Brca”.
Il precedente di Bianca Balti: la mastectomia nel 2022 e quell’operazione rimandata
Nel 2022, Bianca Balti aveva già annunciato di essere portatrice di una mutazione genetica che aumentava il rischio di sviluppare tumori al seno e alle ovaie. Dopo questa diagnosi, aveva deciso di sottoporsi a una mastectomia preventiva per ridurre i rischi. In quell’occasione, aveva condiviso sui social: “Mamma si opera perché ama troppo la vita. L’ho detto a Mia e lo dico anche a voi”. Balti si era sottoposta a una mastectomia bilaterale, ovvero la rimozione di entrambi i seni, come misura preventiva contro il cancro, a causa della mutazione BRCA, che aumenta significativamente il rischio di tumori al seno e all’ovaio. All’epoca, aveva già espresso la volontà di rimuovere anche le ovaie per ridurre ulteriormente il rischio, ma due anni dopo, a 40 anni, si è ritrovata a dover affrontare l’intervento per un tumore diagnosticato in fase avanzata.
La diffusione in Italia
Il carcinoma ovarico è uno dei tumori più difficili da curare. In Italia colpisce circa 5.200 donne all’anno e causa 3.000 decessi. Questo perché il 70% delle diagnosi avviene in fase avanzata, quando la malattia è già molto diffusa e il rischio aumenta con l’età, soprattutto dopo la menopausa. Se diagnosticato nelle fasi iniziali, la sopravvivenza a cinque anni può raggiungere il 75-90%, ma scende drasticamente in presenza di metastasi.
© Riproduzione riservata