Gli errori di Biden nel dibattito di giovedì restituiscono un’immagine preoccupante del Presidente degli Stati Uniti ma dalla Casa Bianca non passano preoccupazioni: solo un inciampo occasionale che non cambia la dinamica elettorale. Qualche crepa però, anche all’interno della famiglia Biden c’è stata. Piccole, tanto da sfruttare l’occasione di una cena insieme per guardarsi in faccia e tastare la voglia di continuare.

Al tavolo col Presidente, la moglie Jill, i figli Hunter e Ashley e i nipotini, la moglie del figlio Melissa Cohen e il fratello James. Un incitamento ad andare avanti nella corsa al secondo mandato alla Casa Bianca. Sarebbe stato Hunter in particolare a spingere il padre: “puoi ancora vincere”. Ma la sfida verbale con Trump ha destabilizzato il Paese, amplificando i dubbi sulla sua età e facendo sfumare l’occasione per colpire l’avversario sui suoi punti deboli.

E così un sondaggio pubblicato ieri dalla Cbs, ha stimato nel 72% la fetta degli americani convinta nel fatto che Biden non abbia più le capacità mentali necessarie a guidare il Paese. Dalla Casa bianca però arriva tutt’altra descrizione. La miglior versione di Biden sarebbe un’altra – riporta il Corriere della Sera – quella che ogni giorni si vede tra le 10 e le 16, le ore delle giornata in cui è più attivo, meno stanco e in cui tutto il suo staff tende a concentrare gli eventi. Al di fuori di quella fascia, come visto nel dibattito di giovedì, in Francia o al G7 dove non è riuscito a presenziare alla cena con Mattarella, è l’altro Joe ad avere la meglio. Il profilo di un uomo anziano, con difficoltà verbali e di ragionamento. D’altronde, il dibattito con Trump è cominciato alle 9 di sera, andando avanti per 90 intensi minuti.

‘Problemi che vanno e vengono’

Elaine Kamarck, ex funzionaria della Casa Bianca di Bill Clinton e membro di lungo corso del partito democratico ha identificato il problema come un qualcosa “che va e viene”. “Non soffre di demenza, sta bene”, citando addirittura come esempio un incontro primaverile che l’aveva particolarmente sorpresa: “Ricordava tutti i nomi, senza appunti, sapeva di cosa si parlava. Quella di Atlanta è stata una pessima notte” (una scommessa su cui qualcuno ha creduto, tanto che da lì in poi sono arrivati 27 milioni di dollari in donazioni).

Problemi di cui la Casa Bianca era a conoscenza, tanto da controllare scrupolosamente le giornate di Biden: le giuste ore di sonno, le scarpe ortopediche, e ogni precauzione per evitare infortuni e cadute. Eppure a volte è lo sguardo assente del Presidente a prevalere. Il sorriso stampato, gli occhi che guardano altrove, fissano il vuoto, la poca reattività anche con chi lo circonda. Il suo staff chiarisce “Il Presidente non lascia, comporterebbe settimane di caos, e poi ha vinto le primarie”. Ma su questo nessuno vuole ancora scommettere.

Redazione

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