L’Europa tarpa le ali al flusso migratorio verso i confini Ue dalla Bielorussia. La Commissione sta premendo sulle compagnie aeree, in particolare sulla Turkish Airlines, molto attiva nelle rotte tra Medio Oriente e Minsk, che ora come conferma l’agenzia stampa bielorussa BelTa “per decisione delle autorità turche, dal 12 novembre i cittadini iracheni, siriani e yemeniti non potranno imbarcarsi sui voli dalla Turchia alla Bielorussia” fatta eccezione per chi viaggia con passaporto diplomatico.

Impedimento che colpisce anche la compagnia aerea bielorussa Belavia impossibilitata ora di utilizzare la rete mediorientale di Turkish Airlines che grazie agli accordi di codeshare, permetteva ai migranti di volare a Istanbul e poi prendere voli per Minsk. Anche Iraqi Airways non riprenderà i voli diretti a Minsk, rende noto il canale telegram associato all’opposizione bielorussa Nexta. La compagnia opera cinque voli a settimana diretti nella capitale, quattro da Baghdad e uno da Erbil.

“Esploriamo le vie legali in base alle quali introdurre” le nuove sanzioni contro il regime di Minsk “compresa una black list con le compagnie aeree che portando i migranti in Bielorussia partecipano al traffico di migranti orchestrato dal regime bielorusso”. Ha detto la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant. “Il tema – ha aggiunto – è stato sollevato alla Casa Bianca. Coordineremo e allineeremo le nostre azioni con gli Stati Uniti”.

La Bielorussia “reagirà” ad eventuali nuove sanzioni europee. Lo ha affermato oggi il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko. Se la Ue “imporrà nuove sanzioni dovremo rispondere”, ha aggiunto, evocando l’interruzione delle forniture di gas verso l’Europa.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva definito “menzogne” le dichiarazioni del premier polacco Mateusz Morawiecki secondo cui Ankara si muoverebbe in accordo con Mosca e Minsk per facilitare il traffico di migranti verso la Bielorussia contribuendo a rendere complicata la situazione nella zona di confine con la Polonia. “Dire che la crisi dei rifugiati ha origine dalla Turchia è vergognoso”, ha affermato ieri Erdogan ricordando che Ankara dà ospitalità da molti anni a quasi 5 milioni di rifugiati in larga parte provenienti da Siria e Afghanistan.

Bruxelles si sta muovendo su piani paralleli: il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, è volato a Dubai, sede di Etihad ed Emirates e paese di transito per i voli in coincidenza con Minsk, dove ha avuto colloqui “proficui”. Ha inoltre esortato l’Associazione delle compagnie aeree arabe a chiedere ai propri membri di non aiutare Lukashenko.

Schinas è oggi impegnato Beirut, dove incontrerà il presidente libanese, Michel Aoun, e il primo ministro Najib Mikati, nonché il presidente del Parlamento e il ministro dell’Interno. Nel mirino dell’Ue c’è anche la compagnia aerea russa, Aeroflot, su cui però è difficile intervenire.

Nel frattempo gli eserciti russo e bielorusso hanno reso noto che stanno conducendo esercitazioni congiunte nella Bielorussia occidentale, vicino al confine polacco, nel mezzo di una crisi migratoria. In una dichiarazione, il ministero della Difesa bielorusso ha affermato che un’unità “tattica” di paracadutisti dei due paesi si sta esercitando a terra nella regione di Grodno. Citato dall’agenzia Interfax, l’esercito russo ha detto che si tratta di una “ispezione a sorpresa” della preparazione delle truppe.

Riccardo Annibali

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