Era adagiata su un lettino da campeggio con a fianco il biberon e una boccetta semivuota di benzodiazepine, un sedativo. Una bambina di 16 mesi è stata ritrovata cadavere in una casa di Milano. La scoperta ieri mattina, 20 luglio, in un appartamento in via Parea nel quartiere di Ponte Lambro, periferia est del capoluogo lombardo. E’ stata la madre a ritrovare il corpo senza vita della piccola dopo averla lasciata sola per ben sei giorni.
Il motivo? Secondo la ricostruzione degli agenti della Squadra Mobile, doveva raggiungere il compagno in provincia di Bergamo giovedì scorso, 14 luglio. La donna, Alessia Pifferi, 36 anni, è stata fermata con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e premeditazione.
A chiamare i soccorsi è stata una vicina di casa della donna. I poliziotti all’atto del sopralluogo compiuto con gli specialisti del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica hanno rilevato delle incongruenze che hanno consentito al Pubblico Ministero di procedere, la scorsa notte, ad interrogatorio raccogliendo dichiarazioni circa un ripetuto stato di abbandono della bambina determinato dalle condotte della madre.
Secondo quanto accertato dalla polizia e dalla procura di Milano, la donna nei giorni scorsi sarebbe anche tornata in città per accompagnare il compagno che doveva sbrigare alcune commissioni senza tuttavia tornare a casa per verificare le condizioni della figlioletta, nata da una precedente relazione. “Sapevo che poteva andare così” avrebbe risposto la donna nel corso dell’interrogatorio. Il compagno invece era all’oscuro di tutto, sapeva che la piccola fosse al mare con la sorella della donna.
I medici legali, da un primo esame sul corpicino, non hanno riscontrato segni di violenza. La bimba sarebbe morta di stenti ma sarà l’autopsia a chiarire se il farmaco o altri elementi possano aver influito sul decesso.
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